Dopo l’allarme della Cgil sul boom della Cig a marzo, il segretario avverte: “In qualche regione siamo già arrivati all'esaurimento dei fondi. Non è neanche detto che si arrivi fino a giugno”. In bilico mezzo milione di italiani. L’INTERVISTA INTEGRALE
"C'è il rischio" che mezzo milione di italiani possa restare senza cassa integrazione. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso de “L’Intervista”, l’approfondimento condotto da Maria Latella su SkyTG24 (QUI LA PUNTATA INTEGRALE).
E così, dopo l'allarme lanciato proprio dall'Osservatorio della Cgil sulla Cig a marzo, arriva anche il monito del segretario. "In qualche regione siamo già arrivati all'esaurimento dei fondi. Non è neanche detto che in alcune regioni si arrivi fino a giugno" con i fondi della cig. "I numeri di oggi non sono i numeri" veri, "perché sta moltiplicandosi la domanda di cig in deroga. Purtroppo i primi mesi del 2013 hanno determinato un'ulteriore accelerazione della crisi e della difficolta"', ha spiegato Camusso, sottolineando che "quelle risorse bisogna trovarle, non solo per proteggere il reddito di quei lavoratori, ma per evitare che ci sia un'ulteriore spirale di avvitamento sulla riduzione dei consumi e quindi un'ulteriore riduzione della base produttiva di questo paese che si è già ridotta consistentemente".
“Serve grande iniziativa sindacati” - "Cgil, Cisl e Uil hanno il problema di mobilitarsi e dare voce al lavoro, di riunificare le tante disperazioni. Bisogna lavorare per una grande iniziativa di Cgil Cisl e Uil", ha detto Camusso. "Il Paese non ha bisogno di annunci ma di alcune cose concrete. Le due parole d'ordine sono lavoro e fisco. La stagione che abbiamo alle spalle è una stagione di grandi divisioni, bisogna superarla e ricostruire delle regole dei rapporti fra le organizzazioni dell'impresa e le organizzazioni sindacali e decidere di fare le cose possibili".
“Fiom? Bisognerebbe ascoltarsi” - “Penso che questa è una stagione in cui bisognerebbe ascoltarsi. Molte delle cose che ho letto nell'intervista di Landini dimostrano che non ha ascoltato le cose che abbiamo detto in questi giorni, a partire dalla redistribuzione del lavoro". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, risponde al leader della Fiom, che dice no al patto con Confindustria. "Penso anche che la storia di questi anni pesa molto, che è una storia di lacerazioni e di ferite che sono ancora aperte, ma proprio per questo penso che andrebbe condiviso il fatto che bisogna ridefinire delle regole del gioco, sennò non si va mai avanti e il conto lo stanno già pagando i lavoratori. Avere una voce che ripropone il tema del lavoro non è più rinviabile".
“Donna al Quirinale? Straordinaria novità” - "Penso che uno dei problemi che ha l'Italia è stato quello dell'esclusione delle donne dai ruoli dirigenti e dai ruoli politici", ha detto poi Camusso. Se il 18 aprile, nella votazione per il Capo dello Stato, il primo nome che uscisse fosse quello di una donna, votato da tutti, "sarebbe una straordinaria novità", ha sottolineato Camusso.
"Sono convinta che le donne abbiano un marcia in più e una capacità di essere concrete nel vedere i problemi e nell'immaginarsi dove si vuole andare. Poi certo, le donne sono tante diverse fra di loro e c'è anche chi invece a questa modalità non partecipa".
Guarda l'intervista integrale
E così, dopo l'allarme lanciato proprio dall'Osservatorio della Cgil sulla Cig a marzo, arriva anche il monito del segretario. "In qualche regione siamo già arrivati all'esaurimento dei fondi. Non è neanche detto che in alcune regioni si arrivi fino a giugno" con i fondi della cig. "I numeri di oggi non sono i numeri" veri, "perché sta moltiplicandosi la domanda di cig in deroga. Purtroppo i primi mesi del 2013 hanno determinato un'ulteriore accelerazione della crisi e della difficolta"', ha spiegato Camusso, sottolineando che "quelle risorse bisogna trovarle, non solo per proteggere il reddito di quei lavoratori, ma per evitare che ci sia un'ulteriore spirale di avvitamento sulla riduzione dei consumi e quindi un'ulteriore riduzione della base produttiva di questo paese che si è già ridotta consistentemente".
“Serve grande iniziativa sindacati” - "Cgil, Cisl e Uil hanno il problema di mobilitarsi e dare voce al lavoro, di riunificare le tante disperazioni. Bisogna lavorare per una grande iniziativa di Cgil Cisl e Uil", ha detto Camusso. "Il Paese non ha bisogno di annunci ma di alcune cose concrete. Le due parole d'ordine sono lavoro e fisco. La stagione che abbiamo alle spalle è una stagione di grandi divisioni, bisogna superarla e ricostruire delle regole dei rapporti fra le organizzazioni dell'impresa e le organizzazioni sindacali e decidere di fare le cose possibili".
“Fiom? Bisognerebbe ascoltarsi” - “Penso che questa è una stagione in cui bisognerebbe ascoltarsi. Molte delle cose che ho letto nell'intervista di Landini dimostrano che non ha ascoltato le cose che abbiamo detto in questi giorni, a partire dalla redistribuzione del lavoro". Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, risponde al leader della Fiom, che dice no al patto con Confindustria. "Penso anche che la storia di questi anni pesa molto, che è una storia di lacerazioni e di ferite che sono ancora aperte, ma proprio per questo penso che andrebbe condiviso il fatto che bisogna ridefinire delle regole del gioco, sennò non si va mai avanti e il conto lo stanno già pagando i lavoratori. Avere una voce che ripropone il tema del lavoro non è più rinviabile".
“Donna al Quirinale? Straordinaria novità” - "Penso che uno dei problemi che ha l'Italia è stato quello dell'esclusione delle donne dai ruoli dirigenti e dai ruoli politici", ha detto poi Camusso. Se il 18 aprile, nella votazione per il Capo dello Stato, il primo nome che uscisse fosse quello di una donna, votato da tutti, "sarebbe una straordinaria novità", ha sottolineato Camusso.
"Sono convinta che le donne abbiano un marcia in più e una capacità di essere concrete nel vedere i problemi e nell'immaginarsi dove si vuole andare. Poi certo, le donne sono tante diverse fra di loro e c'è anche chi invece a questa modalità non partecipa".
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