La flessione congiunturale brucia il rialzo di gennaio (+1,0%). Su base annua, la discesa continua con un -3,8%: si tratta del diciottesimo ribasso consecutivo. La produzione di autoveicoli registra una caduta del 16,6% rispetto al 2012. I DATI ISTAT
La produzione industriale a febbraio torna a diminuire, con un -0,8% su gennaio. E su base annua la discesa continua con un -3,8% (dato corretto per effetti calendario - i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2012), il diciottesimo ribasso consecutivo. Lo rileva l'Istat. Il calo annuo risulta ancora più forte se si guarda all'indice grezzo (-7,6%). In caduta anche la produzione di autoveicoli, che a febbraio registra un -16,6% su base annua. Guardando ai primi due mesi del 2013 il ribasso tendenziale risulta pari al 10,7%.
Crescita tendenziale per il solo comparto dei beni di consumo - La flessione congiunturale di febbraio della produzione industriale (-0,8%) brucia così il rialzo registrato a gennaio (+1,0%), mentre a livello tendenziale si arriva a un anno e mezzo di segni meno, solo nel primo bimestre del 2013 l'arretramento è pari, in media, al 3,7%.
Tornando agli indici corretti per gli effetti di calendario, l'Istat rileva una crescita tendenziale per il solo comparto dei beni di consumo (+1,0%). Significative flessioni interessano invece i beni strumentali (-9,4%) e l'energia (-8,9%), mentre segnano un calo più contenuto i beni intermedi (-2,6%). Nel dettaglio, i settori caratterizzati dalla crescita più accentuata sono quelli delle industrie alimentari, bevande, tabacco (+3,5%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+3,1%) e della fabbricazione di prodotti chimici (+2,5%). Invece il comparto che, sempre in termini tendenziali, registra il ribasso peggiore è quello della fabbricazione di mezzi di trasporto (-16,1%).
Crescita tendenziale per il solo comparto dei beni di consumo - La flessione congiunturale di febbraio della produzione industriale (-0,8%) brucia così il rialzo registrato a gennaio (+1,0%), mentre a livello tendenziale si arriva a un anno e mezzo di segni meno, solo nel primo bimestre del 2013 l'arretramento è pari, in media, al 3,7%.
Tornando agli indici corretti per gli effetti di calendario, l'Istat rileva una crescita tendenziale per il solo comparto dei beni di consumo (+1,0%). Significative flessioni interessano invece i beni strumentali (-9,4%) e l'energia (-8,9%), mentre segnano un calo più contenuto i beni intermedi (-2,6%). Nel dettaglio, i settori caratterizzati dalla crescita più accentuata sono quelli delle industrie alimentari, bevande, tabacco (+3,5%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+3,1%) e della fabbricazione di prodotti chimici (+2,5%). Invece il comparto che, sempre in termini tendenziali, registra il ribasso peggiore è quello della fabbricazione di mezzi di trasporto (-16,1%).