Cipro, si dimette il ministro delle finanze

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Michael Sarris lascia l'incarico dopo aver trovato un accordo con i creditori internazionali. E' sottoposto a indagine da parte delle autorità di sorveglianza. L'isola intanto allenta i controlli sulle operazioni bancarie

Il ministro delle Finanze di Cipro Michael Sarris ha rassegnato martedì 2 aprile le dimissioni al termine dei colloqui con i creditori internazionali per la definizione del bailout che costringerà l'isola a imporre tagli senza precedenti ai depositi dei clienti bancari in cambio dell'aiuto. Le dimissioni sono state accettate dal governo che ha nominato al suo posto Harris Georgiades, vice ministro delle Finanze e responsabile del Lavoro. Le notizie giungono dopo che Cipro ha annunciato un parziale allentamento dei controlli sui capitali, innalzando il tetto per le transazioni finanziarie che non richiedono l'approvazione della Banca centrale, ma mantenendo la maggior parte delle altre restrizioni.

Sarris è sottoposto a indagine - Sarris, che il mese scorso era stato a Mosca per chiedere aiuto ma era tornato a mani vuote, ha detto che il suo obiettivo principale di trovare un accordo con i creditori internazionali è stato raggiunto e che ora era opportuno dimettersi, visto che anche lui è sottoposto a indagine da parte delle autorità di sorveglianza. "Credo che, al fine di facilitare il lavoro (degli investigatori) la cosa giusta è di mettere le mie dimissioni a disposizione del presidente della Repubblica, cosa che ho fatto", ha detto Sarris. Prima di andarsene, ha spiegato che non è chiaro quando i rimanenti controlli sui capitali verranno aboliti. I controlli sono stati introdotti quando le banche hanno riaperto gli sportelli il 28 marzo, dopo quasi due settimane di chiusura mentre il governo negoziava il bailout da 10 miliardi di euro con il Fondo Monetario Internazionale e l' Unione europea. Lo status di Cipro come centro finanziario è così crollato nel giro di una quindicina di giorni.

Nominati giudici per accertare responsabilità della crisi
- Un decreto del ministero delle finanze, il terzo da quando sono stati introdotti i controlli, ha alzato il massimale delle operazioni che non richiedono l'approvazione della banca centrale a 25.000 euro da 5.000 euro. Ha permesso inoltre l'utilizzo di assegni per un valore fino a 9.000 euro al mese. Altre restrizioni introdotte la scorsa settimana, tra cui un limite di 300 euro in contanti al giorno per i prelievi e di 1.000 euro per i fondi che i viaggiatori possono portare all'estero, restano in vigore. Il decreto - firmato da Sarris e con la data di oggi - è valido per due giorni. Funzionari ciprioti dicono che le restrizioni potrebbero durare ancora circa un mese, prima di essere completamente rimosse. Il presidente cipriota Nicos Anastasiades, al potere da poco più di un mese, ha detto di essere stato costretto ad accettare condizioni onerose - imposte dai finanziatori - per evitare un default e l'uscita dell'isola dalla zona euro. Secondo i termini dell'accordo, Cipro avrà tempo fino al 2018 per attuare le misure volte a sostenere le proprie finanze e cominciare a ricevere aiuti a partire da maggio. L'isola pagherà un tasso di interesse del 2,5% sui prestiti del bailout, con rimborso a partire da 10 anni. I prestiti saranno rimborsati in 12 anni. Oggi Anastasiades ha incaricato tre giudici della Corte suprema in pensione di indagare le responsabilità politiche, civili e penali.

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