E' quanto emerge dai dati dell'osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate: la compravendita delle abitazioni non è mai stata così bassa dal 1985. Scendono inoltre le quotazioni medie degli appartamenti nelle 12 città più grandi
La compravendita delle abitazioni non è mai stata così bassa dal 1985: nel 2012 ci sono state 444 mila unità immobiliari compravendute. E' quanto emerge dall'osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate. Rispetto al 2006 c'è stato inoltre un dimezzamento degli immobili venduti.
Scendono anche i prezzi delle case. Sempre secondo l’osservatorio, infatti, le quotazioni medie delle abitazioni nelle 12 città più grandi per popolazione nel II semestre del 2012 segnano, rispetto al semestre precedente, tutte ribassi tranne Verona (+0,2%). Le flessioni maggiori, si registrano per Catania (-4,1%); Genova (-3,5%) e Palermo (-3,4%).
Secondo il Codacons, il crollo delle vendite di immobili "è dovuto all'Imu, alla crisi e alle banche che non concedono più mutui o li concedono con spread assurdi ed inaccettabili, al limite dell'usura”.
"Molte famiglie sull'orlo del fallimento e tassati dall'Imu - afferma il Codacons - vorrebbero anche vendere le loro case, ma per le stesse ragioni non trovano chi le vuole comperare".
"D'altronde quei pochi che vogliono comperare casa non riescono a farlo - sottolinea l'associazione dei consumatori - per via delle condizioni troppo restrittive stabilite delle banche che hanno alzato gli spread, la quota di contanti ed il rapporto rata reddito famigliare".
Scendono anche i prezzi delle case. Sempre secondo l’osservatorio, infatti, le quotazioni medie delle abitazioni nelle 12 città più grandi per popolazione nel II semestre del 2012 segnano, rispetto al semestre precedente, tutte ribassi tranne Verona (+0,2%). Le flessioni maggiori, si registrano per Catania (-4,1%); Genova (-3,5%) e Palermo (-3,4%).
Secondo il Codacons, il crollo delle vendite di immobili "è dovuto all'Imu, alla crisi e alle banche che non concedono più mutui o li concedono con spread assurdi ed inaccettabili, al limite dell'usura”.
"Molte famiglie sull'orlo del fallimento e tassati dall'Imu - afferma il Codacons - vorrebbero anche vendere le loro case, ma per le stesse ragioni non trovano chi le vuole comperare".
"D'altronde quei pochi che vogliono comperare casa non riescono a farlo - sottolinea l'associazione dei consumatori - per via delle condizioni troppo restrittive stabilite delle banche che hanno alzato gli spread, la quota di contanti ed il rapporto rata reddito famigliare".