Bari, la Bridgestone fa dietrofront: "Disposti a trattare"

Economia
La campagna contro la chiusura della Bridgestone di Bari con l'iniziativa lanciata da alcuni rivenditori di boicottare la Bridgestone: "Harakiri is not a good business" e rilanciata anche da Nichi Vendola
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Dopo l’annuncio shock, con cui l’azienda ha comunicato la chiusura dello stabilimento dove sono impiegate 950 persone, arrivano anche le scuse dei vertici europei della casa di pneumatici. Esultano Vendola ed Emiliano. Passera: “Situazione sbloccata”

Fuori, gli operai scandiscono "Quest'azienda non si tocca". Dentro al ministero dello Sviluppo economico, i vertici europei della Bridgestone e il chief operating officer Mitsuhira Shimazaki, chiedono scusa. Si scusano con i 950 lavoratori, con la città di Bari, con il governo italiano. Si riapre così la sorte dello stabilimento di pneumatici di Modugno, che secondo i sindacati ha sempre "macinato profitti" fino alla "chiusura irrevocabile" annunciata in videoconferenza ai capireparto il 4 marzo. L'utile nell'ultimo bilancio depositato (2011) sarebbe di 6 milioni.

A fare tutta la differenza è l'aggettivo "irrevocabile", a cui l'azienda ha deciso di rinunciare su richiesta delle istituzioni per aprire un "tavolo permanente che affronti a 360 gradi i problemi della fabbrica". La scelta di chiudere proprio Bari, tra gli otto stabilimenti del gruppo nipponico in Europa, è dovuta agli alti costi logistici, alla spesa eccessiva per l'energia (che in Francia è il 73% di quella italiana e in Spagna il 71%) e alla scarsa flessibilità, un ostacolo alla riconversione degli impianti a una produzione di fascia alta. Il primo appuntamento per cercare alternative alla chiusura è al ministero il 5 aprile, quando è fissato un nuovo incontro tra le istituzioni, l'azienda e le parti sociali. La situazione resta complessa e, secondo le indiscrezioni, si tratterebbe su aiuti economici per 140 milioni di euro.

“I problemi non sono facili ma aver sbloccato una situazione che si era impantanata dà motivi di ottimismo", ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, che ha spiegato di aver "rappresentato con grande forza il nostro disagio sulla sostanza e le modalità dell'annuncio di chiusura della Bridgestone, che abbiamo definito inaccettabili".
Il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, ha sospeso la campagna di boicottaggio "Harakiri is not a good business" e ha aggiunto "rendo onore a Bridgestone per la sua disponibilità”.
Mentre il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha raccontato "la forte emozione" provata nel sentirsi "rappresentati fino in fondo da un ministro in una trattativa problematica". "Emozioni del genere si provano quando senti che il governo serve a qualcosa", ha osservato.

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