Draghi: i mercati non temono le elezioni, è la democrazia

Economia
Il governatore della Bce Mario Draghi (Getty)
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Il governatore della Bce ha spiegato che “dopo un po' di eccitazione subito dopo il voto in Italia, i mercati sono tornati più o meno dove erano prima”. Ma ha ribadito che al nostro paese serve proseguire la strada delle riforme strutturali

Il risultato delle elezioni in Italia (LO SPECIALE) ha lasciato "i mercati meno impressionati dei politici e di voi". Lo ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, in conferenza stampa, replicando alla domanda di un giornalista. "Dopo un po' di eccitazione subito dopo le elezioni, i mercati sono tornati più o meno dove erano prima", ha aggiunto Draghi, "i mercati capiscono che siamo democrazie, che siamo 17 paesi". "Credo che la democrazia sia molto cara a noi tutti", ha detto ancora il presidente della Bce, "e al momento i mercati sono meno impressionati dei politici e di voi".

I leader politici e le battaglie per l'euro - Il governatore della Bce ha quinti aggiunto che l'esito delle elezioni italiane, e altri fattori come la spinta francese a una monetizzazione del debito da parte della Bce, non hanno alcun impatto sull'unità di intenti dell'Europa verso le riforme: "Non bisogna sottostimare il capitale politico speso dai leader nell'euro, anche a loro spese".

Le riforme necessarie per crescere - "L'Italia, come ogni altro paese, dovrebbe per prima cosa continuare con le riforme strutturali, l'unica strada per ripristinare la crescita". "In secondo luogo", ha aggiunto Draghi, "deve costruire sul consolidamento fiscale molto significativo raggiunto, che è molto importante per la credibilità sui mercati e per lo spread, che significa costo del credito più basso e quindi più credito per l'economia e più posti di lavoro: questa è la strada".

Slitta la ripresa nell'Eurozona - Ma, intanto, la ripresa nell'area euro sarà più avanti. La Banca Centrale Europea ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento fermo allo 0,75%, tagliando però le stime sulla crescita dell'Eurozona, ora fra -0,9% e -0,1% per il 2013.

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