I premi che pagano gli automobilisti italiani tra i più cari d'Europa: rispetto alla Germania si paga fino all'80% in più. Lo rileva l'Antitrust che chiede norme che possano favorire una maggiore concorrenza tra le compagnie assicurative
I premi per le assicurazioni in Italia sono il doppio di quelli in Francia e Portogallo e superano quelli tedeschi dell'80%. E' quanto emerge da un'indagine conoscitiva dell'Antitrust sulle Rc Auto decisa il 6 febbraio scorso e finalizzata a rendere meno onerose le polizze obbligatorie che gravano sugli automobilisti. Tra le proposte avanzate dall'Authority per cercare di calmierare le tariffe c'è la riforma del sistema di risarcimento diretto e l'introduzione di nuovi modelli contrattuali finalizzati al controllo dei costi. Tra le proposte, inoltre, l'idea di rendere più facile la mobilità tra una compagnia e l'altra, introducendo sistemi di confronto semplici e rivedendo il meccanismo delle classi di merito interne.
"Criticità nei risarcimenti" - L'indagine, svolta su un campione rappresentativo dell'82% del mercato e delle polizze effettivamente pagate, conferma, secondo quanto rende noto l'Autorità, "numerose criticità di natura concorrenziale che si riflettono in livelli, tassi di crescita e variabilità dei premi non concorrenziali". Altra conseguenza delle criticità emerse, l'Antitrust la ravvisa nelle "strutture dei risarcimenti a carico delle compagnie non efficienti in senso produttivo, anch'esse proprie di un equilibrio non concorrenziale. L'introduzione della procedura di risarcimento diretto nel 2007 non sembra aver interrotto questo circolo vizioso", si legge nella nota.
"Occorre fare di più" - Dunque "gli ultimi interventi normativi" per l'Antitrust "vanno nella giusta direzione" ma richiedono "ulteriori perfezionamenti oltreché la loro puntuale attuazione e un'attenta verifica". L'Antitrust suggerisce tra l'altro: il rimborso alla compagnia che risarcisce il proprio assicurato danneggiato dovrebbe avvenire, sempre tramite stanza di compensazione, come accade oggi, sulla base di un forfait definito secondo le modalità attualmente in vigore, ma decurtato di una percentuale (cosiddetto il "recupero di efficienza".
"Criticità nei risarcimenti" - L'indagine, svolta su un campione rappresentativo dell'82% del mercato e delle polizze effettivamente pagate, conferma, secondo quanto rende noto l'Autorità, "numerose criticità di natura concorrenziale che si riflettono in livelli, tassi di crescita e variabilità dei premi non concorrenziali". Altra conseguenza delle criticità emerse, l'Antitrust la ravvisa nelle "strutture dei risarcimenti a carico delle compagnie non efficienti in senso produttivo, anch'esse proprie di un equilibrio non concorrenziale. L'introduzione della procedura di risarcimento diretto nel 2007 non sembra aver interrotto questo circolo vizioso", si legge nella nota.
"Occorre fare di più" - Dunque "gli ultimi interventi normativi" per l'Antitrust "vanno nella giusta direzione" ma richiedono "ulteriori perfezionamenti oltreché la loro puntuale attuazione e un'attenta verifica". L'Antitrust suggerisce tra l'altro: il rimborso alla compagnia che risarcisce il proprio assicurato danneggiato dovrebbe avvenire, sempre tramite stanza di compensazione, come accade oggi, sulla base di un forfait definito secondo le modalità attualmente in vigore, ma decurtato di una percentuale (cosiddetto il "recupero di efficienza".