Mps, l’ad Viola a SkyTG24: "Nazionalizzazione non in agenda"

Economia

Dopo le dimissioni di Mussari dall’Abi, il titolo del Monte dei Paschi crolla in Borsa. L’amministratore delegato: “Siamo impegnati a riportare la gestione in utile”. Bankitalia: "Documenti celati alle Autorità". Il caso irrompe nella campagna elettorale

"Non ho elementi per dare una risposta, al momento direi di no". Fabrizio Viola, amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena, esclude l'ipotesi di una scalata della banca (finita al centro dello scandalo dei derivati) da parte di terzi. L’ad è stato intervistato da SkyTG24 (QUI IL VIDEO INTEGRALE) nel corso dell’approfondimento dedicato ai temi economici spiegando che il management e i dipendenti dell’istituto senese sono ora impegnati a combattere "una battaglia molto dura per uscire da questa situazione".
All’indomani delle dimissioni dall’Abi di Giuseppe Mussari, ex presidente del Monte dei Paschi nel periodo dello scandalo derivati, il titolo della banca è crollato in Borsa ed è finito al centro della querelle politica.
Per Viola non è detto che questo sia un male (VIDEO): “Siamo già risucchiati dalla campagna elettorale, il mio auspicio è che evidentemente in questo dibattito politico ci sia attenzione per la terza banca del paese e soprattutto per le 31mila persone e famiglie e che operano all’interno di essa”.

“Escludiamo ipotesi nazionalizzazione” - Quanto all'ipotesi che lo Stato entri nel capitale di Mps in conseguenza dell'operazione sui Monti bond, Viola afferma: "L'ipotesi di una nazionalizzazione non è nella nostra agenda in questo momento". L'ad di Mps mette l'accento sul fatto che "il management e i 31mila dipendenti sono impegnati nella realizzazione del piano industriale il cui primo obiettivo è riportare la gestione in utile".

“A febbraio valutazione impatti patrimoniali”
- Quanto all'impatto sui conti derivanti dal caso derivati, il banchiere ha precisato che "l'analisi di queste operazione è partita nell'ottobre dell'anno scorso ed è in fase di completamento. Prevediamo di mettere in condizione il Cda nei primi giorni di febbraio a fare una valutazione puntuale degli impatti patrimoniali. Già in novembre la banca ha deciso di richiedere 500 milioni di euro in più di monti-bond per avere un adeguato presidio patrimoniale agli impatti che queste operazioni possono avere sul bilancio".

“I Monti-bond sono un investimento per lo Stato” - "I Monti bond - ha spiegato Viola - sono delle obbligazioni emesse dalla banca e sottoscritte dallo Stato, che per le loro caratteristiche sono equiparati al capitale. La banca su queste obbligazioni paga un interesse annuo del 9% che si incrementa dello 0,5% ogni due anni". "Ovviamente - ha aggiunto - la banca si impegna al rimborso fino all'ultimo euro di questo prestito su un orizzonte temporale a medio termine. Devo dire che in relazione a tutto ciò per lo Stato si tratta di un investimento finanziario e non di una spesa, peraltro un investimento  con un buon rendimento superiore al costo medio che lo Stato paga per il suo debito pubblico".

“Le autorità di vigilanza non conoscevano le operazioni” - Consob e Bankitalia non avrebbero ricevuto le dovute informazioni sui contratti sottoscritti dal Monte dei Paschi di Siena nell'ambito della vicenda relativa alle operazioni sui derivati. Rispondendo alla domanda se la Banca d'Italia ha avuto tutte le possibilità di accedere alle operazioni finanziarie che ora sono finite sotto la lente d'ingrandimento, Viola ha detto: "La possibilità delle autorità di vigilanza di conoscere queste operazioni in modo compiuto dipende dalla corretta contabilizzazione delle medesime e soprattutto della corrette gestione della contabilizzazione. In questa situazione sono mancate entrambe".
E intanto, nella serata di mercoledì 23 gennaio, Bankitalia con una nota spiega che "la vera natura di alcune operazioni riguardanti il Monte dei Paschi di Siena riportate dalla stampa è emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all'Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps".

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