A fine 2011 l'indebitamento dello stato è salito di altri 6 miliardi. Ad incidere gli aiuti ai paesi Ue in difficoltà. Ma secondo Bankitalia i dati di dicembre lo porteranno nuovamente sotto la soglia dei 2000 miliardi. Male la produzione industriale
A novembre del 2011 il debito pubblico italiano è cresciuto di altri 6 miliardi, portando il totale a circa 2020,7 miliardi. Un dato che però non allarma Bankitalia, secondo cui il buon andamento di cassa e della liquidità della Pubblica amministrazione dovrebbe riportare già nei dati di dicembre il debito pubblico sotto la soglia dei 2.000 miliardi. "Nel mese di dicembre, il rilevante avanzo osservato per il settore statale e il forte decumulo della liquidità del Tesoro dovrebbero aver portato il debito ampiamente al di sotto della soglia dei 2000 miliardi", si legge in una nota di commento alle cifre.
A pesare gli aiuti ai paesi della zona Ue in difficoltà - Nel corso dei primi 11 mesi del 2012 il debito pubblico in Italia è aumentato di 113,9 miliardi di euro. A incidere in modo particolare su questo dato, fanno sapere da Bankitalia, sono stati gli aiuti ai paesi della zona euro in difficoltà. La quota di competenza dell'Italia dei prestiti erogati al European Financial Stability Facility (Efsf) e il versamento effettuato in ottobre delle prime due tranches per la sottoscrizione del capitale dell'European tability Mechanism pesano infatti per un totale di 23 miliardi di euro. Il resto dell'aumento del debito nel corso dell'anno scorso è da attribuirsi al fabbisogno complessivo delle Amministrazioni pubbliche (73,0 miliardi), l'aumento delle attività del Tesoro presso la Banca d'Italia e degli impieghi della liquidità (34,9 miliardi) e l'emissione di titoli sotto la pari (6,4 miliardi).
Male la produzione industriale - Più pessimistici invece i dati in arrivo dalla produzione industriale italiana che, secondo l'Istat, a novembre dell'anno scorso si è contratta dell'1% congiunturale. Un dato che si va ad aggiungere al -1,1% del mese precedente. Su base tendenziale la produzione industriale italiana fa segnare una contrazione del 7,6% in novembre, contro il -6,1% di ottobre (dato quest'ultimo rivisto dall'iniziale -6,2%). In questo caso le attese erano per un -5,2%. Male la produzione industriale anche in Europa, che nel mese di novembre, secondo i dati diffusi da Eurostat, è calato dello 0,3%. Si tratta del terzo calo consecutivo, dopo -1% di ottobre e -2,3% di settembre nei 17, e il -0,8% e il -2,1% nei 27.
A pesare gli aiuti ai paesi della zona Ue in difficoltà - Nel corso dei primi 11 mesi del 2012 il debito pubblico in Italia è aumentato di 113,9 miliardi di euro. A incidere in modo particolare su questo dato, fanno sapere da Bankitalia, sono stati gli aiuti ai paesi della zona euro in difficoltà. La quota di competenza dell'Italia dei prestiti erogati al European Financial Stability Facility (Efsf) e il versamento effettuato in ottobre delle prime due tranches per la sottoscrizione del capitale dell'European tability Mechanism pesano infatti per un totale di 23 miliardi di euro. Il resto dell'aumento del debito nel corso dell'anno scorso è da attribuirsi al fabbisogno complessivo delle Amministrazioni pubbliche (73,0 miliardi), l'aumento delle attività del Tesoro presso la Banca d'Italia e degli impieghi della liquidità (34,9 miliardi) e l'emissione di titoli sotto la pari (6,4 miliardi).
Male la produzione industriale - Più pessimistici invece i dati in arrivo dalla produzione industriale italiana che, secondo l'Istat, a novembre dell'anno scorso si è contratta dell'1% congiunturale. Un dato che si va ad aggiungere al -1,1% del mese precedente. Su base tendenziale la produzione industriale italiana fa segnare una contrazione del 7,6% in novembre, contro il -6,1% di ottobre (dato quest'ultimo rivisto dall'iniziale -6,2%). In questo caso le attese erano per un -5,2%. Male la produzione industriale anche in Europa, che nel mese di novembre, secondo i dati diffusi da Eurostat, è calato dello 0,3%. Si tratta del terzo calo consecutivo, dopo -1% di ottobre e -2,3% di settembre nei 17, e il -0,8% e il -2,1% nei 27.