Sisma Emilia, Monti all’Ue: “Blocco dei fondi inaccettabile”

Economia
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Telefonata del premier a Barroso e Schulz per assicurare che non ci siano stop agli aiuti dopo le difficoltà intervenute nel negoziato sulla rettifica del bilancio Ue 2012. “Sarebbe lesivo dei principi di solidarietà alla base della stessa Unione Europea”

Mario Monti si è attivato, in questo fine settimana, per assicurare che gli aiuti dell'Unione Europea per il terremoto in Emilia Romagna (670 milioni) non vengano bloccati a seguito delle difficoltà intervenute nel negoziato Parlamento-Consiglio-Commissione sulla rettifica del bilancio Ue 2012. Monti ha sentito il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e il presidente della Commissione José Manuel Barroso. A entrambi ha sottolineato come un eventuale blocco dei fondi sarebbe del tutto "inaccettabile" per l’Italia, oltre che gravemente lesivo dei principi di solidarietà alla base della stessa Unione Europea.

Il Presidente Barroso ha assicurato a Monti che la Commissione, nel suo ruolo di mediatore nel Comitato di conciliazione dove martedì 13 novembre riprenderà il negoziato, si impegnerà risolutamente nel senso richiesto dall’Italia. Il Presidente Schulz, per parte sua, ha garantito che la delegazione del Parlamento nel Comitato di conciliazione porrà come condizione pregiudiziale L’approvazione dell’emendamento di bilancio che consenta lo sblocco dei 670 milioni per il terremoto. Proseguono, intanto, i contatti di Monti e Moavero Milanesi con i governi degli Stati Membri.

Venerdì 9 novembre a Bruxelles si è raggiunto l'accordo politico sullo stanziamento dei fondi per l'Emilia Romagna e le zone colpite dal terremoto. "Il comitato di conciliazione – ha comunicato il Consiglio Ue - ha raggiunto un accordo per lo stanziamento, al più presto possibile, del fondo di solidarietà per l'Italia da 670 milioni come proposto dalla Commissione Europea". "L'intesa – ha precisato il Consiglio - sarà finalizzato nell'ambito dell'accordo complessivo" sul bilancio. Su questo il negoziato si è interrotto all'Ecofin ed è stato rinviato al 13 novembre.

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