Il ministro dell'Economia conferma le risorse per la "non autosufficienza". Secondo i relatori del testo, inoltre, entro il 2015 verrà accantonato un tesoretto da 6,7 miliardi. In commissione bocciati metà degli emendamenti
Le risorse per aiutare i malati di Sla non saranno tagliate dal governo. Lo assicura il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, a margine del G20 in Messico. "Vorrei rassicurare che non c'è stata né una dimenticanza né un'assenza di risorse", ha detto Grilli. "I 900 milioni di euro stanziati nel disegno di legge stabilità sono da destinare a diverse priorità, la prima è quella delle politiche sociali e, all'interno di queste, la priorità è la non autosufficienza", ha aggiunto il ministro dopo che le associazioni dei malati di Sla avevano annunciato iniziative di lotta come lo sciopero della fame se non verrà indicata chiaramente l'esistenza di risorse per il loro sostegno entro il 12 novembre.
La protesta dei malati - "Ne ho parlato con i relatori, ho trovato ampio consenso per finalizzare parte di queste risorse per la non autosufficienza. Ci sarà senz'altro la finalizzazione di queste risorse per la non l'autosufficienza", ha concluso il ministro. La protesta è nata dopo che i 658 milioni inizialmente stanziati per il 2013 a favore dei disabili gravi sono confluiti nel fondo da 900 milioni gestito dalla presidenza del Consiglio. I malati di Sla chiedono che la Legge di stabilità sia modificata in modo da indicare l'esatto ammontare di risorse previste per la non autosufficienza.
Brunetta: "Stanziata la stessa cifra dell'anno scorso" - Lo stanziamento viene confermato anche dai relatori del testo, Pier Paolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl) a termine dell'incontro con il sottogretario al ministero dell'Economia, Gianfranco Polillo. "C'è piano accordo con il governo per ripristinare la cifra stanziata lo scorso anno per i malati si sla", assicura Brunetta. Secondo Brunetta, "lo stesso governo ha parlato di una svista e ha sottolineato che ripristinera' le risorse stanziate l'anno scorso".
Nessun taglio per la sicurezza - Sempre Renato Brunetta, rassicura il Pdl, che aveva paventato tagli alle forze dell'ordine. "Non ci sono tagli al comparto sicurezza" ha spiegato il deputato rispondendo ai giornalisti. "La legge di stabilità dovrebbe incorporare le tematiche legate al comparto sicurezza - aggiunge Brunetta - ma credo che ci sia un problema di ammissibilita"'.
Un tesoretto da 6,7 miliardi - Intanto i relatori della legge di stabilità, Renato Brunetta per il Pdl e Pierpaolo Baretta del Pd, calcolano che la legge di stabilità potrebbe portare nelle casse dello stato un tesoretto di circa 6,7 miliardi di euro (1,1 miliardi nel 2012, 3,1 nel 2014 e 2,5 nel 2015). In particolare il blocco della riduzione delle prime due aliquote Irpef, proposta dai relatori, libera risorse pari a 4,2 mld il prossimo anno, che arrivano a 6,5 mld l'anno successivo e 5,9 mld nel 2015. Il blocco della retroattività delle detrazioni/deduzioni, più l'eliminazione dei tetti e delle franchigie costerebbe però 1,9 mld nel primo anno, 1 mln nel 2014 e 1 mld nel 2015. Mentre il blocco dell'aliquota Iva al 10% costerà a sua volta 1,2 mld il prossimo anno e 2,4 mld nel 2014 e altri 2,4 mld nel 2015. Togliendo dunque ai 4,2 miliardi di risorse liberate dallo stop alla riduzione Irpef 3,1 mld (costo degli interventi sulle detrazioni/deduzioni e iva) restano 1,1 mld. L'anno successivo bisogna invece sottrarre ai 6,5 mld ottenuti dall'Irpef 3,4 mld; restano così risorse pari a 3,2. Infine nel 2015 si otterranno altri 2,5 mld, frutto della sottrazione tra 5,9 e 3,4 mld. Complessivamente, nei tre anni, si raggiunge dunque un totale di 6,7 mld di euro, che i relatori chiedono di utilizzare per diversi interventi, come il taglio del cuneo fiscale o a favore delle famiglie. Intanto la commissione bilancio alla Camera continua a lavorare sul testo. Degli quasi 1600 emendamenti presentati la metà, cioè 877, non hanno superato il vaglio dell'ammissibilità.
La protesta dei malati - "Ne ho parlato con i relatori, ho trovato ampio consenso per finalizzare parte di queste risorse per la non autosufficienza. Ci sarà senz'altro la finalizzazione di queste risorse per la non l'autosufficienza", ha concluso il ministro. La protesta è nata dopo che i 658 milioni inizialmente stanziati per il 2013 a favore dei disabili gravi sono confluiti nel fondo da 900 milioni gestito dalla presidenza del Consiglio. I malati di Sla chiedono che la Legge di stabilità sia modificata in modo da indicare l'esatto ammontare di risorse previste per la non autosufficienza.
Brunetta: "Stanziata la stessa cifra dell'anno scorso" - Lo stanziamento viene confermato anche dai relatori del testo, Pier Paolo Baretta (Pd) e Renato Brunetta (Pdl) a termine dell'incontro con il sottogretario al ministero dell'Economia, Gianfranco Polillo. "C'è piano accordo con il governo per ripristinare la cifra stanziata lo scorso anno per i malati si sla", assicura Brunetta. Secondo Brunetta, "lo stesso governo ha parlato di una svista e ha sottolineato che ripristinera' le risorse stanziate l'anno scorso".
Nessun taglio per la sicurezza - Sempre Renato Brunetta, rassicura il Pdl, che aveva paventato tagli alle forze dell'ordine. "Non ci sono tagli al comparto sicurezza" ha spiegato il deputato rispondendo ai giornalisti. "La legge di stabilità dovrebbe incorporare le tematiche legate al comparto sicurezza - aggiunge Brunetta - ma credo che ci sia un problema di ammissibilita"'.
Un tesoretto da 6,7 miliardi - Intanto i relatori della legge di stabilità, Renato Brunetta per il Pdl e Pierpaolo Baretta del Pd, calcolano che la legge di stabilità potrebbe portare nelle casse dello stato un tesoretto di circa 6,7 miliardi di euro (1,1 miliardi nel 2012, 3,1 nel 2014 e 2,5 nel 2015). In particolare il blocco della riduzione delle prime due aliquote Irpef, proposta dai relatori, libera risorse pari a 4,2 mld il prossimo anno, che arrivano a 6,5 mld l'anno successivo e 5,9 mld nel 2015. Il blocco della retroattività delle detrazioni/deduzioni, più l'eliminazione dei tetti e delle franchigie costerebbe però 1,9 mld nel primo anno, 1 mln nel 2014 e 1 mld nel 2015. Mentre il blocco dell'aliquota Iva al 10% costerà a sua volta 1,2 mld il prossimo anno e 2,4 mld nel 2014 e altri 2,4 mld nel 2015. Togliendo dunque ai 4,2 miliardi di risorse liberate dallo stop alla riduzione Irpef 3,1 mld (costo degli interventi sulle detrazioni/deduzioni e iva) restano 1,1 mld. L'anno successivo bisogna invece sottrarre ai 6,5 mld ottenuti dall'Irpef 3,4 mld; restano così risorse pari a 3,2. Infine nel 2015 si otterranno altri 2,5 mld, frutto della sottrazione tra 5,9 e 3,4 mld. Complessivamente, nei tre anni, si raggiunge dunque un totale di 6,7 mld di euro, che i relatori chiedono di utilizzare per diversi interventi, come il taglio del cuneo fiscale o a favore delle famiglie. Intanto la commissione bilancio alla Camera continua a lavorare sul testo. Degli quasi 1600 emendamenti presentati la metà, cioè 877, non hanno superato il vaglio dell'ammissibilità.