Fiat, le rassicurazioni di Marchionne e i nodi da sciogliere

Economia

I tempi e i modi degli investimenti, rimandati dal Lingotto "al momento idoneo", e l’incognita della cassa integrazione in deroga, tra i punti da chiarire, all’indomani del vertice a Palazzo Chigi. LA RASSEGNA STAMPA

L’impegno della Fiat a restare in Italia e a puntare sull'export, assicurato al governo nel vertice di ieri 22 settembre, in apertura su tutti principali quotidiani. I giornali in edicola riportano le rassicurazioni del Lingotto affidate a una nota congiunta, ma sottolineano anche i nodi ancora da sciogliere: dalla cassa integrazione in deroga, agli investimenti rimandati genericamente "al momento idoneo".

"Il Lingotto punta sugli sgravi all’export, ma la carta coperta è la cassa in deroga" è il titolo della analisi di Paolo Griseri su Repubblica.
"Molte promesse, qualche dubbio" è invece il titolo del commento di Massimo Mucchetti sul Corriere della Sera. “Il comunicato congiunto governo –Fiat […] scrive Mucchetti – non prende alcun impegno. Il progetto fabbrica Italia non viene più menzionato. Nemmeno per celebrarne le esequie". "La nota – continua Mucchetti – non spiega se ci sarà una deroga alle norme sulla cassa integrazione" . E riguarda all’intenzione di investire "al momento idoneo", potrebbe secondo il giornalista essere interpretata anche come un "avvertimento" : "adesso non si investe, altrimenti satrebbero tutti felici di dire che il momento idoneo è questo".

Anche Fabrizio Forquet sul Sole 24 Ore, nel suo commento "I dubbi da chiarire, le esigenze del Paese" sottolinea come l’impegno a investire "nel momento idoneo", "non garantisce nulla, né sui tempi dell’investimento, né sull’entità dell’impegno". “Altrettanto vago – continua Forquet – è l’impegno a salvaguardare la presenza industriale del gruppo in Italia".

Anche sul fronte dei sindacati si riscontra il bisogno di maggiori certezze (guarda il video). "Traspaiono buone intenzioni. Bisogna però vedere nel concreto se i giudizi espressi saranno sostanziati dai fatti", commenta il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. "La Fiat - afferma invece il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni - deve assicurare gli investimenti non appena il mercato ripartirà".
"Spero che ora il governo convochi i sindacati il più presto possibile", dice il leader della Fiom, Maurizio Landini. La data non c'è ancora ma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha già assunto l'impegno a convocare le organizzazioni sindacali la prossima settimana.

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