Stop ai motori termici dal 2035, cosa significa e cosa cambia

Economia
Vittorio Eboli

Vittorio Eboli

Col bando europeo ai motori inquinanti, arriverà un momento in cui, per legge, dovremo disfarci dell’auto che abbiamo nel box? E per le moto, si applicheranno le stesse regole? Facciamo chiarezza su cosa dobbiamo fare e sulle regole da seguire

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Le auto nuove che potremo acquistare dal 2035 non potranno più essere alimentate a benzina o diesel, ma saranno solo elettriche. È del tutto vero? E cosa deve fare, in concreto, da chi possiede un mezzo a 2 o 4 ruote? 

Anzitutto, la cornice entro cui ci muoviamo: il “green deal” è la strategia dell’Unione europea contro la crisi climatica. Prevede una serie di regole in tanti ambiti diversi per raggiungere l’obiettivo di un taglio delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 (cosiddetto “piano Fit for 55”), fino al raggiungimento della “neutralità climatica” (ossia l’impatto zero in termini di inquinamento da gas serra) entro il 2050. Nel settore dei veicoli, l’obiettivo è azzerare le emissioni inquinanti entro il 2035, passando anche da step intermedi, incentivando il passaggio dai vecchi motori tradizionali a quelli elettrici.

Automobili, deroghe per e-fuel e piccoli produttori

Partiamo dalle automobili. Il regolamento europeo stabilisce lo stop alla produzione e alla vendita di vetture (automobili e veicoli commerciali leggeri, come il classico furgoncino) dotate di motori termici, quelli insomma a combustione, alimentati a benzina, diesel o gasolio. Ciò vuol dire che non saranno più in commercio, non che dovremo necessariamente sostituire la nostra vecchia auto, con cui potremo quindi continuare a circolare regolarmente.

La regola prevede alcune importanti deroghe: la prima, fortemente voluta dalla Germania, evita lo stop per i motori alimentati con e-Fuel, i carburanti sintetici (secondo la Commissione europea, infatti, possono essere prodotti utilizzando esclusivamente fonti rinnovabili). La seconda riguarda i piccoli produttori, e tocca quindi nicchie di mercato: sotto le mille auto prodotte all’anno, sono totalmente esentati; chi produce tra mille e 10mila pezzi l’anno (è il caso di marchi di auto sportive come Ferrari, Maserati, Lamborghini) avrà un anno in più per adeguarsi (quindi, il 2036) senza doversi preoccupare, strada facendo, dei target intermedi.

Stop motori 2035

Le regole per moto e mezzi pesanti

Per camion e tir il programma è specifico. Il testo approvato dall'Europarlamento, infatti, non fa riferimento a questa categoria, quindi si potranno produrre e vendere mezzi con motori diesel anche dopo il 2035. È in discussione una proposta della Commissione Europea con tre step di diminuzione delle emissioni di CO2 (rispetto al 2019) del 45% entro il 2030, del 65% entro il 2035, e del 90% entro il 2040 (si applicherebbe ai camion sopra le 7,5 tonnellate e agli autobus privati).

Motocicli e ciclomotori non fanno parte del regolamento europeo sui motori termici. Per diversi motivi: anzitutto per il minore impatto ambientale rispetto ad auto e mezzi pesanti; e poi perché le batterie elettriche di piccole dimensioni soffrono di una autonomia ancor più limitata di quelle dei mezzi a quattro ruote. Quindi potremo continuare a usare la nostra moto e il nostro scooter a motore termico senza doverli sostituire, stando alle regole attuali.

Ovviamente, tenendo sempre conto i vincoli in vigore che minimizzano gli impatti inquinanti dei motori a combustione: dal primo gennaio 2024 sono in vigore le regole “Euro 5+” per ciclomotori, motocicli e mezzi a due ruote fuori strada. Lo stesso vale per le quattro ruote: il pacchetto “Euro 7”, da poco approvato, si applicherà alle autovetture a partire dal primo luglio 2025 e ai mezzi pesanti immatricolati dal primo luglio 2027, sostituendo le precedenti norme Euro 6, attualmente in vigore.

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