Buona performance di Piazza Affari, che continua a beneficiare dell'onda lunga del piano Bce decisa a proseguire gli acquisti dei titoli di stato. Lo spread Bund-Btp scende a 350 punti. I DATI
Chiusura positiva per Piazza Affari con l'indice Ftse Mib che a fine giornata segna un rialzo del 2,08% a 16.110 punti (I DATI). Lo Star chiude con +0,64% a 10.517 punti e l'All Share +1,94% a 16.954 punti.
La Borsa continua dunque a beneficiare dell'onda lunga del nuovo piano Bce di acquisti di titoli di stato e del conseguente ridimensionamento dello spread Bund-Bpt a 350 punti.
Idati sulla crescita degli occupati statunitensi ad agosto inferiori alle attese hanno fatto rallentare l'indice, ma la frenata degli acquisti non è durata a lungo.
A dare forza al rally hanno contribuito anche le ricoperture delle posizioni short: fino a poche ore prima gli operatori avevano infatti scommesso sugli scenari più negativi per la zona euro.
L'annuncio di Draghi ha favorito in particolare i titoli finanziari contribuendo "ad abbatterne i costi di finanziamento e aiutando il loro patrimonio, molto esposto ai titoli di stato italiani", dice un trader.
Secondo un recente report di un broker italiano, nei primi sei mesi dell'anno le banche italiane hanno incrementato l'esposizione ai governativi del 51%, a 316 miliardi di euro. "Ciò aveva permesso loro di limitare il calo dei ricavi in un contesto di ribassi sui tassi di interesse e di forte deleverage sul versante prestiti", sostiene il broker, secondo cui tra le più esposte si annoverano UBI e MPS.
La Borsa continua dunque a beneficiare dell'onda lunga del nuovo piano Bce di acquisti di titoli di stato e del conseguente ridimensionamento dello spread Bund-Bpt a 350 punti.
Idati sulla crescita degli occupati statunitensi ad agosto inferiori alle attese hanno fatto rallentare l'indice, ma la frenata degli acquisti non è durata a lungo.
A dare forza al rally hanno contribuito anche le ricoperture delle posizioni short: fino a poche ore prima gli operatori avevano infatti scommesso sugli scenari più negativi per la zona euro.
L'annuncio di Draghi ha favorito in particolare i titoli finanziari contribuendo "ad abbatterne i costi di finanziamento e aiutando il loro patrimonio, molto esposto ai titoli di stato italiani", dice un trader.
Secondo un recente report di un broker italiano, nei primi sei mesi dell'anno le banche italiane hanno incrementato l'esposizione ai governativi del 51%, a 316 miliardi di euro. "Ciò aveva permesso loro di limitare il calo dei ricavi in un contesto di ribassi sui tassi di interesse e di forte deleverage sul versante prestiti", sostiene il broker, secondo cui tra le più esposte si annoverano UBI e MPS.