La Bce lascia i tassi invariati allo 0,75%

Economia

Occhi puntati sul piano anti-spread di Draghi. Ocse: "Bene le misure dell'Eurotower, ma non possono andare avanti per sempre". Monti: "Nel Parlamento italiano ribolle un tasso di insofferenza verso la Germania e il governo tedesco"

La Banca centrale europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse al termine della riunione mensile del consiglio di politica monetaria. Il costo del denaro nei 17 paesi dell'Unione monetaria resta dunque stabile al minimo storico dello 0,75%, raggiunto a seguito del taglio di un quarto di punto operato in giugno, dopo i precedenti due di dicembre e novembre 2011. Invariati anche i tassi su depositi e prestiti overnight, rispettivamente a zero e 1,5%.  
Intanto, gli occhi degli investitori sono puntati sul piano anti-spread messo a punto dall'Eurotower ; il piano d'emergenza del presidente Mario Draghi, secondo indiscrezioni, punterebbe su acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà in quantità illimitata.
Buona la reazione dei mercati ( SEGUI LE BORSE IN TEMPO REALE ), ma dall'Ocse arriva la stoccata. Sono auspicabili misure da parte della Bce per ridurre gli spread ma "non possono andare avanti per sempre, ci aspettiamo un momento in cui i rendimenti sul debito sovrano riflettano principalmente, se non totalmente, i fondamentali economici di un Paese".

Spread tocca quota 391 punti - Nella seduta di giovedì 6 settembre, prima dell'atteso intervento di Mario Draghi, i mercati viaggiano tutti in territorio positivo. E lo spread arriva a toccare 391 punti, il minimo dal 9 maggio.

Il richiamo dell'Ose - L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dal canto suo, plaude le misure della Banca centrale sul mercato obbligazionario per ridurre gli spread ma avverte: "Non possono andare avanti per sempre, ci aspettiamo un momento in cui i rendimenti sul debito sovrano riflettano principalmente, se non totalmente, i fondamentali economici di un Paese". E rivolge anche un messaggio all'Italia: "Alcuni Paesi, come l'Italia, che stanno conoscendo degli aggiustamenti, non hanno fatto ancora abbastanza per ristabilire la competitività”, ha evidenziato il capo economista Ocse, Pier Carlo Padoan, sottolineando che la "mancanza di competitività accumulata nel tempo" è uno dei  principali problemi dei Paesi Sud eurozona.
L'Ocse, inoltre, ha rivisto al ribasso le sue stime per il Pil italiano nel 2012, prevedendo un -2,4%. Lo riporta l'ultimo Interim Assessment. Nelle stime emesse a maggio, la previsione era di un -1,7%.

Monti: il Parlamento ribolle insofferenza contro Germania - Di diverso avviso, invece, il presidente del Consiglio Mario Monti: "Abbiamo dovuto imporre agli italiani sacrifici pesantissimi" che tuttavia "sono stati compresi e supportati in modo ammirevole" ha detto parlando al Bureau del Ppe di Fiesole.
Poi spega: "Nel Parlamento, che frequento molto in questo periodo, ci sono due gruppi, uno di centro e uno di centrodestra, che afferiscono alla familgia del Ppe, cui afferiscono anche Cdu e Csu". E non è detto che nella stessa famiglia politica tutti vadano d'accordo. Anzi. Mario Monti parte da una preoccupata fotografia del Parlamento italiano per arrivare al bersaglio vero del suo discorso al bureau Ppe: un sostanziale appello proprio al Ppe per tenere a freno gli eccessi di euroegoismo della Csu, che mette i bastoni tra le
ruote ai Paesi più in difficoltà. Parte da lì quello che accade in Italia, in sostanza. Perché, prosegue allora Monti, "dall'inizio del mio governo a oggi ho visto nel Parlamento italiano in generale e persino in quei due gruppi che avevano come punto riferimento più alto la
Germania e chi governa la Germania, bollire e ribollire un tasso di insofferenza verso la Germania e il governo tedesco nel giro di quattro mesi, cinque mesi, sei mesi...".

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Acquisti illimitati dei titoli di Stato - Secondo le indiscrezioni, fra le opzioni della Bce ci sarebbe un vero e proprio 'bazooka' per mettere fine alla corsa degli spread: il piano d'emergenza del presidente Mario Draghi, secondo indiscrezioni, punterebbe su acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà in quantità illimitata, mettendo in gioco tutta la potenza  di fuoco dell'Eurotower.
Ma subito dopo le indiscrezioni, rilanciate dalla Bloomberg, è arrivato lo stop di Angela Merkel: la cancelliera sarebbe contraria e - facendo intravedere un braccio di ferro con Roma e Madrid - promette battaglia a qualsiasi tentativo di ammorbidire le condizioni e i controlli sui Paesi beneficiari.
Il piano di Draghi - che a luglio aveva promesso "tutto il necessario" contro gli spread record e che ha incassato il "pieno sostegno" del presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy - sarebbe incentrato sui titoli governativi fino a tre anni, e sterilizzato assorbendo dal sistema la liquidità immessa dalla Bce, per non infiammare l'inflazione, rispettando così il suo mandato. Secondo la Bloomberg, che scrive da Francoforte, il presidente della Bce, nella conferenza prevista oggi alle 14.30 sottolineerà la forte "condizionalità" degli aiuti: la Bce smetterebbe di comprare i titoli se i Paesi non rispettano gli impegni presi firmando la richiesta di salvataggio con l'Ue. E fra i consiglieri di discute persino l'ipotesi che possa arrivare a vendere sul mercato i titoli comprati in precedenza.

Obiettivo: riportare la fiducia dei mercati su Italia e Spagna - I consiglieri Bce, sempre secondo indiscrezioni, dovrebbero approvare l'intervento d'emergenza, che andrebbe sotto il nome di ' Monetary Outright Transaction, che vede contraria la Bundesbank tedesca guidata da Jens Weidmann.
Per riportare la fiducia dei mercati verso il debito di Italia e Spagna, la Bce rinuncerebbe alla 'seniority', la protezione che si è finora riservata dalle perdite inflitte agli investitori privati in caso di ristrutturazioni, che ha finito per togliere appeal ai titoli greci nonostante i salvataggi. L'agenzia Usa riferisce inoltre che la Bce non avrebbe intenzione di fissare pubblicamente un tetto agli spread, anche se due fonti spiegano che il 'target' esisterebbe comunque per uso interno.

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