Berlino: "Stupido non pensare a un piano d’emergenza"

Economia
La cancelliera Angela Merkel e il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble

Il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble fa sapere che non ci sarà un nuovo programma per la Grecia: "Ci sono dei limiti agli aiuti". Il presidente dell’Eurogruppo Juncker: “L’uscita di Atene sarebbe tecnicamente gestibile, ma non politicamente”

I governi della zona euro "sarebbero stupidi" se non pensassero ad un piano d'emergenza nel caso in cui le iniziative per risolvere la crisi dovessero fallire. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, a Berlino, secondo quanto riferisce Bloomberg.
Schaeuble ha poi aggiunto che "non è pensabile mettere a punto un nuovo programma per la Grecia sottolineando che "ci sono dei limiti agli aiuti" che possono essere concessi ad Atene.
Ma nello stesso giorno sono arrivate anche le parole del presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker che ha escluso la possibilità che Atene lasci l'eurozona: "Certo, ho detto in passato che un'uscita sarebbe tecnicamente gestibile, ma politicamente non lo sarebbe e avrebbe rischi non prevedibili. Non ha dunque senso fantasticare su simili scenari".

Juncker: "Con Grecia serve mano ferma - In vacanza in Austria, a pochi giorni dal suo viaggio in Grecia il presidente dell'Eurogruppo ha rilasciato un'intervista al quotidiano Tiroler Tageszeitung in cui illustra l'attuale crisi della moneta unica: "La situazione non è semplice. I problemi sono molteplici e il dibattito troppo rumoroso. La questione greca necessita di una mano ferma". Juncker aggiunge poi che "interrogarsi ora se la Greica possa o non possa uscire dall'euro, è una cosa che non ha nessuna utilità".  Alle domande del quotidiano austriaco, che insiste sulla reale possibilità che Atene esca dall'Euro, Juncker ribadisce che è un'ipotesi che non si verificherà: "Più se ne parla, più la gente pensa che ci stiamo lavorando - spiega il lussemburghese - Ma nessuno ci sta lavorando". "Ci sono banche e istituti finanziari che cercano di impostare uno scenario simile - ammette Juncker - ma è una cosa che non accadrà".

"Nessun dubbio su politiche di Italia e Spagna" - Parlando poi della situazione di Italia e Spagna e se esiste la possibilità che possano diventare i nuovi fronti della crisi, il presidente dell'Eurogruppo afferma che "non esistono motivi per dubitare delle politiche di consolidamento di Roma e Madrid". Per quanto riguarda  gli spread, aggiunge che "tassi di interesse intorno al 7% sono assolutamente ingiusti e non corrispondono alla reale situazione dei due paesi" Riguardo all'ipotesi di un'alleanza tra i paesi del Nord Europa Juncker ribadisce che "l'Eurozona non può essere cambiata per farla diventare una casa comoda per chi sta meglio, mentre gli altri vengono seppelliti in cantina. Sono facili soluzioni che risultano poi sbagliate". "I populisti - aggiunge - hanno gioco facile a offrire soluzioni distruttive. E un duro lavoro combatterli".

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