Secondo i dati dell'Inps nel primo semestre del 2012 le nuove pensioni sono calate del 47%. Si alza di un anno l'anzianità dei dipendenti del settore privato, che si attesta a 61,3 anni. Mastrapasqua: "Segnale per i mercati"
Calano sensibilmente le nuove pensioni nel primo semestre del 2012 e sale l’età in cui si lascia il lavoro. E’ quanto emerge dai dati dell’Inps rivelati dall’Ansa e che mostrano gli effetti della finestra mobile e dello scalino scattati nel 2011, mentre la riforma Fornero avrà impatto dal 2013.
Secondo il presidente Inps, Antonio Mastrapasqua, i dati Inps dimostrano che le riforme "hanno funzionato" e che il sistema previdenziale "è stato messo in sicurezza". "Questi – dice Mastrapasqua all’Ansa - sono dati dell'economia reale del Paese. E' un segnale per l'Europa e per i mercati".
Calano del 46,99% i nuovi assegni - Per quanto riguarda le nuove pensioni nei primi sei mesi del 2012: gli assegni liquidati sono stati 84.537 con un calo del 46,99% rispetto allo stesso periodo 2011(erano 159.485). Il calo del 46,99% delle pensioni liquidate è il risultato soprattutto del crollo dei nuovi assegni per i lavoratori autonomi che hanno raggiunto i requisiti nel 2011 ma hanno dovuto attendere 18 mesi per il collocamento a riposo (-73,82% per le pensioni dei coltivatori diretti, -67,43% per gli artigiani, -64,84% per i commercianti). Per i lavoratori dipendenti il calo delle nuove pensioni nel complesso è stato del 35,58% (da 103.043 trattamenti a 66.385).
Dipendenti nel privato in pensione a 61,3 anni - Per quanto riguarda l’età in cui si va in pensione, nei primi sei mesi del 2012 l'età media per l'accesso alla pensione nel privato è stata di 61,3 anni, un anno in più rispetto ai 60,4 anni registrati nel 2011. L'età media è superiore di due anni rispetto alla Francia (59,3 anni)e vicina a quella tedesca (61,7 anni).
In particolare, per chi è uscito dal lavoro grazie alla pensione di anzianità l'età media di pensionamento è passata dai 58,8 del 2011 a 59,8 anni nei primi sei mesi del 2012 mentre per la pensione di vecchiaia si è passati da 62,9 anni a 63,3.
L'incremento più contenuto per l'anzianità si è avuto per i lavoratori dipendenti (da 58,7 a 59,1 anni). Nella vecchiaia si è avuta una vera e propria impennata dell'età media per i lavoratori autonomi (da 63,3 a 68,4 anni) a fronte di una caduta di quasi il 90% del numero degli assegni passati dai 32.939 dei primi sei mesi 2011 a 3.621 nei primi sei mesi del 2012.
Autonomi in pensione a 62,9 anni - Se si guarda al complesso delle pensioni Inps (vecchiaia e anzianità) aumenta il divario tra l'età media alla decorrenza tra i lavoratori dipendenti e autonomi e raggiunge i due anni. Per i dipendenti si è passati da 59,9 anni nel 2011 a 60,9 anni nel primo semestre 2012 mentre per gli autonomi si è passati da 61,2 a 62,9 anni.
Secondo il presidente Inps, Antonio Mastrapasqua, i dati Inps dimostrano che le riforme "hanno funzionato" e che il sistema previdenziale "è stato messo in sicurezza". "Questi – dice Mastrapasqua all’Ansa - sono dati dell'economia reale del Paese. E' un segnale per l'Europa e per i mercati".
Calano del 46,99% i nuovi assegni - Per quanto riguarda le nuove pensioni nei primi sei mesi del 2012: gli assegni liquidati sono stati 84.537 con un calo del 46,99% rispetto allo stesso periodo 2011(erano 159.485). Il calo del 46,99% delle pensioni liquidate è il risultato soprattutto del crollo dei nuovi assegni per i lavoratori autonomi che hanno raggiunto i requisiti nel 2011 ma hanno dovuto attendere 18 mesi per il collocamento a riposo (-73,82% per le pensioni dei coltivatori diretti, -67,43% per gli artigiani, -64,84% per i commercianti). Per i lavoratori dipendenti il calo delle nuove pensioni nel complesso è stato del 35,58% (da 103.043 trattamenti a 66.385).
Dipendenti nel privato in pensione a 61,3 anni - Per quanto riguarda l’età in cui si va in pensione, nei primi sei mesi del 2012 l'età media per l'accesso alla pensione nel privato è stata di 61,3 anni, un anno in più rispetto ai 60,4 anni registrati nel 2011. L'età media è superiore di due anni rispetto alla Francia (59,3 anni)e vicina a quella tedesca (61,7 anni).
In particolare, per chi è uscito dal lavoro grazie alla pensione di anzianità l'età media di pensionamento è passata dai 58,8 del 2011 a 59,8 anni nei primi sei mesi del 2012 mentre per la pensione di vecchiaia si è passati da 62,9 anni a 63,3.
L'incremento più contenuto per l'anzianità si è avuto per i lavoratori dipendenti (da 58,7 a 59,1 anni). Nella vecchiaia si è avuta una vera e propria impennata dell'età media per i lavoratori autonomi (da 63,3 a 68,4 anni) a fronte di una caduta di quasi il 90% del numero degli assegni passati dai 32.939 dei primi sei mesi 2011 a 3.621 nei primi sei mesi del 2012.
Autonomi in pensione a 62,9 anni - Se si guarda al complesso delle pensioni Inps (vecchiaia e anzianità) aumenta il divario tra l'età media alla decorrenza tra i lavoratori dipendenti e autonomi e raggiunge i due anni. Per i dipendenti si è passati da 59,9 anni nel 2011 a 60,9 anni nel primo semestre 2012 mentre per gli autonomi si è passati da 61,2 a 62,9 anni.