La casa tedesca replica all'ad di Fiat, che in un'intervista all'International Herald Tribune ha definito "sanguinosa" la politica dei prezzi della società di Wolfsburg. E chiede che lasci la guida dell'Associazione delle case automobilistiche europee
"Marchionne è insopportabile come presidente dell'Associazione delle case automobilistiche europee (Acea). Chiediamo le sue dimissioni". Così il responsabile della comunicazione aziendale di Volkswagen, Stephan Gruehsem, commenta, al Wall Street Journal, le accuse fatte dal numero uno di Fiat sulla politica di sconti della casa tedesca. Gruehsem ha anche detto che Volkswagen sta considerando la possibilità di uscire dall'Acea in seguito a quei commenti.
L’ad di Fiat ha definito ieri 26 luglio, in un'intervista all'International Herald Tribune, "sanguinosa" la politica dei prezzi della Volkswagen.
Non è la prima volta che Marchionne attacca la politica dei prezzi dei concorrenti, ma questa volta se l’è presa direttamente con la casa di Wolfsburg.
"Non l'ho mai vista così difficile", ha detto Marchionne riferendosi, secondo il giornale, alle sfide di un settore auto europeo allo stremo, con un eccesso di capacità produttiva e di personale impiegato, esacerbato dalla rigidità del mercato del lavoro, che minaccia gli utili da anni e che la crisi sta peggiorando. L'amministratore delegato di Fiat torna a fare appello alla Commissione europea: "dovrebbero coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie" e "quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità".
L’ad di Fiat ha definito ieri 26 luglio, in un'intervista all'International Herald Tribune, "sanguinosa" la politica dei prezzi della Volkswagen.
Non è la prima volta che Marchionne attacca la politica dei prezzi dei concorrenti, ma questa volta se l’è presa direttamente con la casa di Wolfsburg.
"Non l'ho mai vista così difficile", ha detto Marchionne riferendosi, secondo il giornale, alle sfide di un settore auto europeo allo stremo, con un eccesso di capacità produttiva e di personale impiegato, esacerbato dalla rigidità del mercato del lavoro, che minaccia gli utili da anni e che la crisi sta peggiorando. L'amministratore delegato di Fiat torna a fare appello alla Commissione europea: "dovrebbero coordinare una razionalizzazione del settore in tutte le compagnie" e "quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità".