I tecnici del Senato: "Spending review potrebbe non bastare"

Economia

Per il servizio bilancio di Palazzo Madama i tagli alla spesa potrebbero non essere sufficienti a coprire il mancato aumento dell'Iva: "I risparmi sono incerti". Intanto il 24 luglio indetta una manifestazione di protesta dei sindaci

Nel 2012 "sono attesi 500 milioni da risparmi su beni e servizi acquistati". E nella spending review on sono previsti tagli ai servizi sanitari. A dirlo è il ministro della Salute, Renato Balduzzi, intervenendo su Sky Tg24 Pomeriggio in merito alle misure previste dal decreto per il governo. Tali risparmi, ha sottolineato il ministro, sono un contributo ai fini della riduzione dell'aumento dell'Iva. Balduzzi ha anche assicurato che verranno premiate le regioni virtuose.

Dubbi sull'efficacia della spending review - Ma è proprio sulla riduzione dell'aumento dell'Iva che arrivano i dubbi dei tecnici del servizio bilancio del Senato, che chiedono chiarimenti al governo sulla copertura del minore gettito previsto dallo slittamento temporale dell'aumento dell'imposta. "L'incremento delle aliquote Iva ha un effetto certo e immediato sia in termini di competenza che di cassa" scrivono infatti nella loro relazioni i tecnici di Palazzo Madama, "mentre per i risparmi di spesa possono presentarsi incerti sia nell'ammontare che nei tempi di recupero". Insomma, sintetizzano, i risparmi previsti dal decreto non potrebbero coincidere con il maggiore gettito garantito dall'aumento dell'Iva.

Tagli alle province onerosi
- Sempre dai tecnici del Senato arriva inoltre un altolà riguardo al taglio delle province. Il taglio di questi enti locali, infatti, potrebbe presentare "profili onerosi". Oltre ai possibili effetti di risparmio derivanti dall misure di soppressione e razionalizzazione delle province e delle loro funzioni - si legge nel dossier - potrebbero emergere profili onerosi di tipo straordinario in relazione al passaggio delle funzioni dalle province ai comuni interessati, oltre che per il venir meno di economie di scala connesse allo svolgimento di funzioni, ora accentrate nelle province e successivamente al trasferimento, frammentate tra diversi comuni.

Ignazio Marino: "Spending review drastica riduzione dei servizi" - E dubbi arrivano anche dal deputato del Pd Ignazio Marino, secondo cui "sembra difficile dimostrare che la spending review non si tradurrà in una drastica riduzione dei servizi. Il taglio dei posti letto, deciso nonostante l'Italia sia gia' sotto la media europea dei 5,2 letti per mille abitanti - aggiunge Marino - doveva essere accompagnato da un aumento dei posti per la riabilitazione e la lungo degenza. Il solo taglio qualifica questo provvedimento per quello che e': un rastrellamento di risorse e non una riforma, che indebolira' particolarmente regioni in cui la sanita' pubblica e' gia' precaria. A questo si aggiunge l'assenza di provvedimenti per diminuire le liste di attesa: stiamo ancora attendendo una riforma dell'esercizio della libera professione intramoenia da parte dei medici, nonostante esista già dal 2007 una legge chiara in merito che andrebbe solo applicata.

Proteste dei sindaci
- E contro la spending review scendono in piazza anche i sindaci. La manifestazione, che si svolgerà davanti a Palazzo Madama il prossimo 24 luglio, è stata indetti dall'Anci per protesta contro i tagli previsti proprio agli enti locali. "La sforbiciata data dalla spending review ai Comuni, pari per il 2012 a 500 milioni di euro, è un'operazione fatta sulla carne viva dei Comuni, peraltro a quattro mesi dalla chiusura dei bilanci" ha spiegato il presidente dell'Anci Graziano Del Rio, annunciando la manifestazione.

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