
In tutta l'area dei paesi dell'organizzazione i disoccupati sono 48 milioni, 15 mln in più del 2007. In Italia i senza lavoro sono il 10,1% e tra i giovani 1 su 2 è precario. Ma la riforma Fornero potrebbe ridurre i costi sociali delle prossime recessioni
Disoccupazione record nei Paesi dell'eurozona. Secondo l'Ocse, l'organizzazione per l'organizzazione e lo sviluppo economico con sede a Parigi, il tasso di disoccupazione a maggio 2012 è stato dell'11,1%, il dato più elevato mai registrato. Il valore è in crescita di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile e di 3,8 punti percentuali rispetto al 7,3%, il punto minimo registrato nel marzo del 2008.
48 milioni di disoccupati nell'area Ocse - Per quanto riguarda i 34 paesi dell’area Ocse, a maggio di quest'anno il tasso di disoccupazione si è attestato al 7,9%, l'equivalente di circa 48 milioni di disoccupati. La cifra è "superiore di quasi 15 milioni rispetto alla fine del 2007 quando la crisi è iniziata". A fine anno il tasso dovrebbe crescere all'8% per poi scendere nuovamente al 7,9% nel 2013.
Spagna al 24,6% Italia al 10,1% - La situazione della disoccupazione resta però molto diversificata a seconda dei paesi. A maggio i paesi con il tasso più elevato erano la Spagna (24,6%, +0,3 punti percentuali), il Portogallo (invariato al 15,2%) e l'Irlanda (invariata al 14,6%) mentre il paese con la disoccupazione più bassa era la Corea (-0,2 punti percentuali a 3,2%). Per quanto riguarda l'Italia il tasso di disoccupazione del maggio 2012 è stato del 10,1%, in calo di un punto rispetto al mese precedente (10,2%).
In Italia riforme "epocali" - Segnali di speranza per l’Italia arrivano, secondo l’Ocse, dalle riforme, definite "epocali" del governo Monti e in particolare dalla riforma del mercato del lavoro. "E' probabile che la recente riforma del mercato del lavoro riduca i costi sociali e occupazionali delle prossime recessioni" si legge nell'Employment Outlook 2012. "Una minor incidenza del lavoro a termine e di altre forme contrattuali atipiche e precarie - continua l'Ocse - dovrebbe favorire la capacità del mercato del lavoro italiano di affrontare future recessioni, riducendone anche i costi sociali".
Preoccupano i giovani e chi ha scarsa qualifica - La creazione di posti di lavoro nell'area dell'Ocse, sottolinea poi il rapporto, "continuerà a restare debole in molti paesi dell'Ocse" e il tasso di disoccupazione "potrebbe rimanere intorno all'8% anche nel 2013" (8% nel 2012 e 7,9% nel 2013). La situazione occupazionale dei giovani e delle persone scarsamente qualificate "rimane particolarmente preoccupante". Dall'inizio della crisi l'occupazione delle persone scarsamente qualificate è diminuita di quasi 5 punti percentuali mentre quella giovanile ha registrato una flessione di quasi 7 punti percentuali.
Un giovane italiano su 2 è precario - La disoccupazione giovanile in Italia è passata dal 26,8% del 2010 al 27,1% (15-24 anni): particolarmente colpite le donne il cui tasso di disoccupazione è passato dal 29,4% al 32,1% mentre quello degli uomini dal 27,9% al 29,1%. A maggio il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto passando dal 35,3% ad aprile al 36,2% a maggio. In Italia, poi, un giovane su due è precario, in particolare, secondo il rapporto, in Italia nel 2011 era precario il 49,9% della popolazione tra i 15 e i 24 anni. Nel 2010, lo era il 46,7% e nel 2009 il 44,4%.
Aumenta la disoccupazione di lungo termine - Aumenta anche la disoccupazione di lungo termine e il numero dei disoccupati scoraggiati che escono dal mercato del lavoro. Nell'ultimo trimestre del 2011, infatti, rileva l'Ocse, oltre il 35% di tutte le persone disoccupate nell'area dell'Ocse hanno trascorso un anno o più senza lavoro e in cerca di un lavoro. E' cresciuto anche il numero delle persone disoccupate da almeno due anni: dallo 0,9% dell'inizio della crisi è arrivato al 1,5% nel quarto trimestre del 2011. Un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, nel breve termine, sostiene l'Ocse, dipenderà in gran parte "di una ripresa economica più ampia".
48 milioni di disoccupati nell'area Ocse - Per quanto riguarda i 34 paesi dell’area Ocse, a maggio di quest'anno il tasso di disoccupazione si è attestato al 7,9%, l'equivalente di circa 48 milioni di disoccupati. La cifra è "superiore di quasi 15 milioni rispetto alla fine del 2007 quando la crisi è iniziata". A fine anno il tasso dovrebbe crescere all'8% per poi scendere nuovamente al 7,9% nel 2013.
Spagna al 24,6% Italia al 10,1% - La situazione della disoccupazione resta però molto diversificata a seconda dei paesi. A maggio i paesi con il tasso più elevato erano la Spagna (24,6%, +0,3 punti percentuali), il Portogallo (invariato al 15,2%) e l'Irlanda (invariata al 14,6%) mentre il paese con la disoccupazione più bassa era la Corea (-0,2 punti percentuali a 3,2%). Per quanto riguarda l'Italia il tasso di disoccupazione del maggio 2012 è stato del 10,1%, in calo di un punto rispetto al mese precedente (10,2%).
In Italia riforme "epocali" - Segnali di speranza per l’Italia arrivano, secondo l’Ocse, dalle riforme, definite "epocali" del governo Monti e in particolare dalla riforma del mercato del lavoro. "E' probabile che la recente riforma del mercato del lavoro riduca i costi sociali e occupazionali delle prossime recessioni" si legge nell'Employment Outlook 2012. "Una minor incidenza del lavoro a termine e di altre forme contrattuali atipiche e precarie - continua l'Ocse - dovrebbe favorire la capacità del mercato del lavoro italiano di affrontare future recessioni, riducendone anche i costi sociali".
Preoccupano i giovani e chi ha scarsa qualifica - La creazione di posti di lavoro nell'area dell'Ocse, sottolinea poi il rapporto, "continuerà a restare debole in molti paesi dell'Ocse" e il tasso di disoccupazione "potrebbe rimanere intorno all'8% anche nel 2013" (8% nel 2012 e 7,9% nel 2013). La situazione occupazionale dei giovani e delle persone scarsamente qualificate "rimane particolarmente preoccupante". Dall'inizio della crisi l'occupazione delle persone scarsamente qualificate è diminuita di quasi 5 punti percentuali mentre quella giovanile ha registrato una flessione di quasi 7 punti percentuali.
Un giovane italiano su 2 è precario - La disoccupazione giovanile in Italia è passata dal 26,8% del 2010 al 27,1% (15-24 anni): particolarmente colpite le donne il cui tasso di disoccupazione è passato dal 29,4% al 32,1% mentre quello degli uomini dal 27,9% al 29,1%. A maggio il tasso di disoccupazione giovanile è cresciuto passando dal 35,3% ad aprile al 36,2% a maggio. In Italia, poi, un giovane su due è precario, in particolare, secondo il rapporto, in Italia nel 2011 era precario il 49,9% della popolazione tra i 15 e i 24 anni. Nel 2010, lo era il 46,7% e nel 2009 il 44,4%.
Aumenta la disoccupazione di lungo termine - Aumenta anche la disoccupazione di lungo termine e il numero dei disoccupati scoraggiati che escono dal mercato del lavoro. Nell'ultimo trimestre del 2011, infatti, rileva l'Ocse, oltre il 35% di tutte le persone disoccupate nell'area dell'Ocse hanno trascorso un anno o più senza lavoro e in cerca di un lavoro. E' cresciuto anche il numero delle persone disoccupate da almeno due anni: dallo 0,9% dell'inizio della crisi è arrivato al 1,5% nel quarto trimestre del 2011. Un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, nel breve termine, sostiene l'Ocse, dipenderà in gran parte "di una ripresa economica più ampia".