L’associazione nazionale dei costruttori lancia l’allarme sul credito alle famiglie: i finanziamenti concessi coprono solo il 50% della spesa iniziale. Soddisfazione per il decreto sviluppo, “un segnale positivo dopo anni di politiche depressive”
"La difficile situazione economica, la crescita dei tassi di interesse e la stretta creditizia effettuata dalle banche" influenzano la caduta del mercato immobiliare, calato del 19,6% nei primi mesi del 2012 rispetto all’anno scorso. Parola dell’Ance, l’associazione nazionale costruttori edili, che nel rapporto “Osservatorio Congiunturale sull'Industria delle Costruzioni” ha illustrato la situazione del mercato edile e delle sue prospettive.
Secondo l’analisi del Centro Studi, il settore dell’edilizia sta attraversando un momento difficile, sebbene il prezzo medio delle case sia leggermente calato. “I mutui erogati alle famiglie, dal 2008 ad oggi, sono diminuiti 21,5%”, si legge nel report. Inoltre, se prima della crisi le banche arrivavano a coprire fino all’80% della spesa iniziale, oggi offrono circa il 50%. Secondo l’Ance si tratta di un valore troppo basso, che non permette alle famiglie di sostenere la spesa iniziale. Secondo lo studio i nuclei familiari che riescono a risparmiare durante la crisi sono appena il 38,7%.
Per far fronte al problema, l’Ance ha lanciato una proposta al governo: la detraibilità integrale degli interessi passivi del mutuo sull’acquisto della casa principale, che oggi è limitato al 10% per un massimo di 4mila euro.
Ma ci sono segnali positivi, come il decreto sviluppo. Il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti ha affermato che si tratta di una svolta “dopo le politiche depressive sull'edilizia e sulla casa. Finalmente il primo provvedimento che va verso la ripresa dell'edilizia che – ha aggiunto Buzzetti - è l'unica soluzione alla ripresa economica del Paese”. Il presidente dell’Ance ha comunque chiesto al governo di fare di più, ad esempio “cancellare l'Imu sull'invenduto, un importante elemento anti-crisi. Siamo l'unico Paese al mondo che ha una tassa sull'invenduto, sul cosiddetto magazzino – ha spiegato - ed è come se sulle automobili prima della vendita si pagassero bollo e assicurazione”.
Secondo Buzzetti, per risollevare il settore dei costruttori edili si dovrebbe ridurre anche il carico fiscale sulle compravendite e attivare gli sgravi sulle opere pubbliche. Il presidente dell’Ance ha auspicato anche interventi efficaci sui ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione verso i privati. "Spero che entro l'estate si riesca a tornare a quel ritardo fisiologico che consente alle imprese di sopravvivere. In una crisi come questa - ha spiegato - non è possibile avere ritardi anche di un anno, un anno e mezzo".
Secondo l’analisi del Centro Studi, il settore dell’edilizia sta attraversando un momento difficile, sebbene il prezzo medio delle case sia leggermente calato. “I mutui erogati alle famiglie, dal 2008 ad oggi, sono diminuiti 21,5%”, si legge nel report. Inoltre, se prima della crisi le banche arrivavano a coprire fino all’80% della spesa iniziale, oggi offrono circa il 50%. Secondo l’Ance si tratta di un valore troppo basso, che non permette alle famiglie di sostenere la spesa iniziale. Secondo lo studio i nuclei familiari che riescono a risparmiare durante la crisi sono appena il 38,7%.
Per far fronte al problema, l’Ance ha lanciato una proposta al governo: la detraibilità integrale degli interessi passivi del mutuo sull’acquisto della casa principale, che oggi è limitato al 10% per un massimo di 4mila euro.
Ma ci sono segnali positivi, come il decreto sviluppo. Il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti ha affermato che si tratta di una svolta “dopo le politiche depressive sull'edilizia e sulla casa. Finalmente il primo provvedimento che va verso la ripresa dell'edilizia che – ha aggiunto Buzzetti - è l'unica soluzione alla ripresa economica del Paese”. Il presidente dell’Ance ha comunque chiesto al governo di fare di più, ad esempio “cancellare l'Imu sull'invenduto, un importante elemento anti-crisi. Siamo l'unico Paese al mondo che ha una tassa sull'invenduto, sul cosiddetto magazzino – ha spiegato - ed è come se sulle automobili prima della vendita si pagassero bollo e assicurazione”.
Secondo Buzzetti, per risollevare il settore dei costruttori edili si dovrebbe ridurre anche il carico fiscale sulle compravendite e attivare gli sgravi sulle opere pubbliche. Il presidente dell’Ance ha auspicato anche interventi efficaci sui ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione verso i privati. "Spero che entro l'estate si riesca a tornare a quel ritardo fisiologico che consente alle imprese di sopravvivere. In una crisi come questa - ha spiegato - non è possibile avere ritardi anche di un anno, un anno e mezzo".