Il presidente di Confindustria a favore della moneta unica: “Ci deve essere una determinazione, che attraversa tutta l'Europa, per sostenerla”. E Berlusconi ritorna sulle sue dichiarazioni: “Non sarebbe una bestemmia ripensare alla Lira? Una provocazione”
"L'euro va difeso fino in fondo – ha detto Giorgio Squinzi – e ci deve essere una determinazione, che attraversa tutta l'Europa, per sostenerlo. Certo che per farlo dobbiamo andare con maggiore decisione nella direzione degli stati uniti d'Europa, con tutto quello che ne segue: coordinamento delle politiche fiscali, del welfare, investimenti strutturali e politica energetica, ma soprattutto, la creazione di una banca centrale europea con veri poteri di banca centrale".
E alla domanda dei cronisti se c'è la possibilità per davvero che l'Italia esca dall'euro Squinzi ha rilanciato: "Io mi auguro proprio di no".
Nel pomeriggio di mercoledì 20 giugno l’ex premier Berlusconi aveva dichiarato che non sarebbe una bestemmia ripensare alla lira, salvo poi correggere il tiro in un’intervista rilasciata al Wall Street Journal: “"Era una provocazione. Chiaramente l'uscita dall'Euro di singoli Paesi, o peggio lo sfaldamento dell'Eurozona in quanto tale, sono prospettive che fino a poco tempo fa sembravano impensabili, mentre oggi sono possibili. Perché questo scenario di disgregazione torni a essere impensabile occorre una sterzata in direzione opposta: l'unione politica".
Nel corso dell’intervista al quotidiano americano il Cavaliere ha criticato fortemente la cancelliera tedesca Angela Merkel, sostenendo che sta sbagliando tutto e che con le sue politiche ci porterà in una spirale di recessione sempre peggiore. Sulla versione online del Wsj, Berlusconi spiega che "se andiamo avanti con le politiche della signora Merkel, finiremo in una spirale di recessione sempre peggiore. E' davvero la politica sbagliata".