Crolla il mercato immobiliare. Mai così male dal 2004

Economia

Nel primo trimestre 2012 si è registrata una perdita del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2011. Lo comunica l’Agenzia del territorio, precisando che non c’è un collegamento con l’Imu. E per i prossimi mesi si attende un ulteriore calo

Crolla il mercato immobiliare nel primo trimestre 2012. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il settore residenziale ha perso il 19,6% delle compravendite, passando da 136.780 a 110.021. Lo comunica l'Agenzia del Territorio spiegando che per le case è la più brutta caduta dall'inizio delle rilevazioni trimestrali (2004). Il crollo delle compravendite trascritte nel primo trimestre 2012 "trova ampia spiegazione considerando i principali indicatori macroeconomici riferiti" agli ultimi mesi del 2011, periodo nel quale sono stati decisi gli acquisti i cui rogiti sono stati registrati nel primo trimestre di quest'anno.

Dal Pil in calo all'aumento del tasso di disoccupazione, per l'Agenzia è la congiuntura ad incidere sulle decisioni delle famiglie italiane. "Non è ravvisabile, invece, una correlazione tra i dati di riduzione del mercato immobiliare del primo trimestre 2012 e l'aumento della tassazione degli immobili" decisa con il Salva-Italia praticamente alla fine dell'ultimo trimestre 2011. Per quanto riguarda invece le attese per i trimestri successivi, per i quali si stima comunque un calo, per Gianni Guerrieri, direttore dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia, l'aumento dell'Imu è un fattore molto meno importante rispetto alle condizioni economiche generali del Paese. "Poiché la congiuntura resta negativa anche nel II trimestre 2012, e forse anche nel III trimestre, attendiamo un'ulteriore contrazione del mercato immobiliari" ha detto Gianni Guerrieri, direttore dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del territorio, presentando i dati del I trimestre 2012.

Il crollo del mercato immobiliare registrato nei primi tre mesi del 2012 a livello nazionale non lascia immuni le otto principali città italiane: il calo più consistente rispetto al primo trimestre 2011 si è registrato a Palermo (-26,5%) e a Genova (-21,8%). A Roma e Firenze le transazioni sono diminuite rispettivamente del 20,6 e del 21,1 per cento, molto elevati i cali anche a Bologna (-18,4%) e Torino (-18,1%). Più contenuta la flessione delle compravendite a Milano (-10,7%) e a Napoli (-9,8%).

Una situazione, quella del mercato immobiliare e più in generale del settore casa, che il governo sembra avere ben presente visti gli incentivi per le ristrutturazioni contenuti nel decreto sviluppo appena approvato dal Consiglio dei ministri. E il dato sul mercato immobiliare aggiunge un tassello in più a un quadro, decisamente sconfortante, sulle condizioni economiche del nostro Paese delineato dalle recenti statistiche. L’Istat ha infatti diffuso solo pochi giorni fa i dati sulla spesa delle famiglie, calate del 2,4% rispetto al primo trimestre del 2011, e quelli sulla disoccupazione che, sempre nel primo trimestre dell’anno in corso, ha toccato un record salendo del 10,9%. E anche chi il lavoro lo possiede, accusa un sensibile calo degli stipendi. Secondo le rilevazioni di Bankitalia in dieci anni le retribuzioni degli operai sono scese del 3%.

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