Dopo un avvio positivo determinato dagli aiuti europei alle bance spagnole, Milano è trascinata verso il basso dai timori che l'Italia possa cadere nel mirino della speculazione. Il differenziale con i titoli di Stato tedeschi vola a 473 punti
Piazza Affari chiude in forte ribasso, zavorrata dai titoli bancari, sui timori che l'Italia possa entrare nel mirino della speculazione e sia costretta a chiedere a sua volta aiuto. Questa mattina il mercato aveva aperto positivamente sulla scia della decisione dei ministri delle Finanze della zona euro di prestare alla Spagna fino a 100 miliardi di euro per sostenere le banche in difficoltà, ma nel primo pomeriggio la tendenza si è invertita.
L'indice Ftse Mib ha così terminato la seduta in calo del 2,79%, decisamente peggio del paniere europeo FTSEurofirst 300 (+0,07%). Nel corso del pomeriggio tuttavia anche le altre borse europee hanno registrato un peggioramento e gli indici di Wall Street, partiti in rialzo, sono passati in territorio negativo. L'indice FTSE All Share ha ceduto il 2,47%. Volumi per 2,38 miliardi di euro.
Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti a fine seduta si attesta a 473 punti, ai massimi di seduta, ben 50 punti sopra i minimi di giornata. Il rendimento è salito al 6,03%, un livello considerato insostenibile nel lungo periodo. Ai massimi anche il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli, che schizza a 521 punti da un minimo di seduta di 463 punti per un tasso del 6,84%.
Sulla iniziale risposta positiva dei mercati (e dunque prima della nuova flessione) si era espresso il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "L'accordo sulla crisi bancaria in Spagna è molto positivo e non possiamo che compiacerci dell'accoglienza positiva dei mercati alla notizia di questa intesa" ha sottolineato da Varsavia dove ha incontrato il presidente polacco Bronislaw Komorowski
Sulla crisi dell’euro è intervenuta anche la Cina. "Ci auguriamo - dice il viceministro delle Finanze, Zhu Guangyao - che le misure decise per salvare la Spagna servano a contenere la crisi".
Per quanto riguarda il piano di salvataggio, che prevede come condizione che Madrid faccia una riforma finanziaria, il commissario europeo alla Concorrenza Joaquin Almunia ha assicurato che i creditori internazionali supervisioneranno la richiesta spagnola di aiuti finanziari per il proprio sistema bancario, come avvenuto nei precedenti salvataggi. Il Fondo monetario internazionale si unirà all'Eurogruppo e alla Banca centrale, in un trimuvirato che Almunia definisce "troika", per supervisionare il processo. E ha aggiunto che le banche che hanno richiesto il supporto finanziario dovranno presentare un piano di ristrutturazione. Anche il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Shaeuble ha detto alla radio 'Deutschlandfunk' che "ci sarà anche in questo caso una Troika. Si verificherà in modo preciso che il programma sia rispettato".
Quanto all'entità degli aiuti, il portavoce del commissario Ue agli affari monetari Olli Rehn ha detto che la disponibilità dell'Eurogruppo "fino a 100 miliardi" per le banche spagnole consente un margine di manovra e di rispondere "anche agli scenari peggiori".
L'indice Ftse Mib ha così terminato la seduta in calo del 2,79%, decisamente peggio del paniere europeo FTSEurofirst 300 (+0,07%). Nel corso del pomeriggio tuttavia anche le altre borse europee hanno registrato un peggioramento e gli indici di Wall Street, partiti in rialzo, sono passati in territorio negativo. L'indice FTSE All Share ha ceduto il 2,47%. Volumi per 2,38 miliardi di euro.
Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti a fine seduta si attesta a 473 punti, ai massimi di seduta, ben 50 punti sopra i minimi di giornata. Il rendimento è salito al 6,03%, un livello considerato insostenibile nel lungo periodo. Ai massimi anche il differenziale calcolato sui Bonos spagnoli, che schizza a 521 punti da un minimo di seduta di 463 punti per un tasso del 6,84%.
Sulla iniziale risposta positiva dei mercati (e dunque prima della nuova flessione) si era espresso il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "L'accordo sulla crisi bancaria in Spagna è molto positivo e non possiamo che compiacerci dell'accoglienza positiva dei mercati alla notizia di questa intesa" ha sottolineato da Varsavia dove ha incontrato il presidente polacco Bronislaw Komorowski
Sulla crisi dell’euro è intervenuta anche la Cina. "Ci auguriamo - dice il viceministro delle Finanze, Zhu Guangyao - che le misure decise per salvare la Spagna servano a contenere la crisi".
Per quanto riguarda il piano di salvataggio, che prevede come condizione che Madrid faccia una riforma finanziaria, il commissario europeo alla Concorrenza Joaquin Almunia ha assicurato che i creditori internazionali supervisioneranno la richiesta spagnola di aiuti finanziari per il proprio sistema bancario, come avvenuto nei precedenti salvataggi. Il Fondo monetario internazionale si unirà all'Eurogruppo e alla Banca centrale, in un trimuvirato che Almunia definisce "troika", per supervisionare il processo. E ha aggiunto che le banche che hanno richiesto il supporto finanziario dovranno presentare un piano di ristrutturazione. Anche il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Shaeuble ha detto alla radio 'Deutschlandfunk' che "ci sarà anche in questo caso una Troika. Si verificherà in modo preciso che il programma sia rispettato".
Quanto all'entità degli aiuti, il portavoce del commissario Ue agli affari monetari Olli Rehn ha detto che la disponibilità dell'Eurogruppo "fino a 100 miliardi" per le banche spagnole consente un margine di manovra e di rispondere "anche agli scenari peggiori".