Fiat Industrial pronta a trasferirsi in Olanda

Economia
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Il ramo del Lingotto che produce veicoli commerciali ha proposto la fusione con la controllata Cnh. La sede legale verrebbe spostata da Torino ai Paesi Bassi. L’operazione non dovrebbe avere impatto sulle attività operative o sul numero dei dipendenti

Fiat Industrial si fonde con la controllata Cnh, sposta la sede legale in Olanda da Torino e la sua quotazione principale a Wall Street. Una nota della società italiana comunica di aver avanzato questa proposta al consiglio di amministrazione di Cnh, aggiungendo che intende mantenere "una quotazione secondaria in Europa". Nascerebbe così una nuova società di diritto olandese, in cui confluirebbero tutte le attività di veicoli commerciali (Iveco), macchine agricole (Cnh) e motori (Fpt Industrial). John Elkann, presidente della capogruppo Exor, in una nota sostiene la decisione ed esprime "la volontà di rimanere azionista di lungo termine del nuovo gruppo".

Non è previsto nessun impatto sulle attività operative o sul numero dei dipendenti, sottolinea la nota. "L'operazione presa in esame costituisce la naturale evoluzione del processo di semplificazione del mondo Fiat", dice l'AD Sergio Marchionne in una nota. Consente inoltre "ai mercati di valutare adeguatamente il valore complessivo di Fiat Industrial e Cnh", aggiunge. "Questa chiarezza faciliterà anche l'ottenimento di finanziamenti dei nostri business a costi più favorevoli e garantirà la necessaria flessibilità per le future operazioni strategiche".

La proposta prevede la fusione di entrambe le società in una nuova holding di diritto olandese, o una struttura analoga, sulla base di rapporti di concambio da determinarsi in base ai prezzi di mercato delle azioni FI e Cnh precedenti l'annuncio della transazione, periodo individuato in marzo/aprile 2012, prima che la questione fosse stata sollevata pubblicamente. L'operazione, dice una nota, semplificherebbe la struttura del capitale del gruppo creando un'unica azione quotata a New York, con una quotazione secondaria in Europa, dando vita a un operatore nel settore dei capital goods in grado di confrontarsi con i principali concorrenti nordamericani.

Una condizione posta da Fiat Industrial, che "non intende prendere in considerazione pagamenti in denaro per le azioni Cnh", è che "l'esborso massimo relativo all'esercizio da parte degli azionisti di FI del diritto di recesso previsto dalla legge italiana in conseguenza del trasferimento della sede sociale dall'Italia ai Paesi Bassi, nonché ad eventuali esercizi dei diritti spettanti ai creditori, non ecceda 250 milioni di euro", somma che corrisponderebbe al massimo esborso che il gruppo dovrebbe sostenere.

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