Amazon e "i libri spam": è polemica negli Usa

Economia
Uno di quelli che sono stati definiti "libri-spam", in vendita su Amazon
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La biografia di Steve Jobs, i romanzi gialli e diversi saggi: sono molti i titoli troppo simili ai bestseller internazionali messi in vendita (e a volte pubblicati) sul sito della società americana. E in diversi cascono acquirenti cascano nell’inganno

di Gabriele De Palma

Per alcuni solo strani casi di omonimia degli autori; secondo altri plagi (presunti) dei titoli più famosi. Succede su Amazon, il più grande negozio online di libri (e non solo), dove quelle che da diverse vittime sono state definite "veri e proprie opere spam" hanno indotto in errore più di un acquirente. L'ignoto Isaac Worthington ad esempio ha pubblicato una biografia su Steve Jobs, proprio come Walter Isaacson ed entrambi hanno scelto come titolo il nome del fondatore di Apple.
J.D. Lyte invece ha scelto di confondersi con E. L. James, autrice di Cinquanta sfumature di grigio, con l'unica differenza che le tonalità per Lyte sono solo trentacinque. Ad aggravare la posizione di Amazon il fatto che i libri-spam sono stati pubblicati attraverso la piattaforma messa a disposizione proprio dallo store, Create Space, che aiuta a confezionare non solo testi ma anche musica e video.

Spamazon
- Ad accorgersi del misfatto è stata la rivista Fortune, su segnalazione dei molti lettori che si sono trovati nei pacchetti Amazon le sgradite imitazioni (almeno nei titoli) dei libri desiderati. Tra "le vittime" anche Stieg LarssonThe Girl with the Dragon Tattoo, traduzione inglese di Uomini che odiano le donne, che nei risultati della ricerca è affiancato dall'opera della casalinga Karen Peebles I am the Girl with the Dragon Tattoo – e Stephenie Meyer, la scrittrice della saga di Twilight, che si è vista unire due titoli in uno nella presutna imitazione Twilight New Moon.
E neppure i premi Nobel sono esenti da questo tipo di operazione, come Daniel Kahneman, autore di Thinking, Fast and Slow (in italiano l'opera più celebre è Economia della felicità) che è stato emulato da Karl Daniels, con Fast and Slow Thinking.
Gli acquirenti in realtà hanno le loro colpe: i nomi degli autori, sebbene assonanti, non sono uguali e una rapida ricerca della produzione degli pseudo scrittori, conduce a risultati che fanno insospettire. In alcuni casi l'autore non ha pubblicato nient'altro, in altri, come per Manuel Ortiz Braschi, hanno pubblicato tremila titoli che spaziano dall'arte pittorica a un manuale per curare un blog, dai libri di ricette a quelli su come affrontare la vecchiaia.
Karen Peebles ne ha pubblicati circa diecimila. Tuttavia le eclatanti differenze tra i bestseller originali e le copie – i presunti imitatori non si premurano nemmeno di impaginare correttamente il loro testo – mettono sul banco degli imputati proprio Amazon e in un duplice ruolo: di chi i libri li accetta senza verificarne con scrupolo il contenuto e li mette in vendita, e di chi quei titoli addirittura li produce.

Editori fai-da-te
- Il caso della superficiale accettazione dei libri-spam era stato svelato già da Reuters l'estate scorsa: Amazon si era scusata promettendo che avrebbe stretto i controlli sugli ebook. La colpa veniva attribuita al boom dell'autoproduzione resa possibile dal formato digitale che abbatte i costi e aumenta esponenzialmente il volume di testi in vendita. Adesso il coinvolgimento di CreateSpace rende la situazione imbarazzante. La piattaforma, pur rendendo disponibili curatori in carne ed ossa, offre prevalentemente software per la redazione e il confezionamento di un libro fai-da-te. Evidentemente c'è una falla nel sistema e qualcuno ha imparato ad approfittarne. Dal quartier generale del gruppo di Jeff Bezos, a Seattle, non sono pervenute risposte ufficiali. Alcuni titoli tra quelli citati nell'articolo di Forbes sono stati immediatamente rimossi, altri non ancora. Ma forse la parola fine si avrà solo quando Amazon non contribuirà più ad inquinare il proprio catalogo con opere edite sotto il proprio marchio.

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