Credit crunch, Guzzetti a Marcegaglia: "Si lamenta sempre"

Economia

Il numero uno dell’Associazione delle fondazioni e casse di risparmio risponde alle critiche del presidente uscente di Confindustria che lamentava la stretta del credito alle imprese. Ma uno studio di Findomestic sembra darle ragione

“La Marcegaglia dovrebbe spiegare perché le sue associazioni territoriali firmano quotidianamente accordi e convenzioni con le banche che si dichiarano disponibili a dare finanziamenti al sistema delle imprese".  E’ stata questa la replica piccata di Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Associazione delle Fondazioni e Casse di Risparmio, al presidente uscente di Confindustria.
Il 10 aprile scorso, Emma Marcegaglia, a margine di un incontro dell’Associazione Industriale di Rovigo, aveva dichiarato che "la mancanza di credito a medio termine sta bloccando l’economia del Paese”. “E’ troppo facile dire che le banche non danno credito”, ha detto Guzzetti, aggiungendo che “la Marcegaglia si lamenta sempre e su tante cose, compresa la riforma del lavoro”.

Ma a dare parziale ragione alle parole della Marcegaglia arriva uno studio dell’osservatorio di Findomestic. Secondo la banca del gruppo Bnp Paribas, focalizzato sull’accesso al credito, il 90 per cento degli italiani ritiene che ottenere un prestito sia più difficile rispetto a cinque anni fa. Il fenomeno si manifesta soprattutto quando ci si rivolge a una banca (56%) piuttosto che a una società finanziaria (3%). Il 69% delle persone intervistate ha rivelato di non aver chiesto nell’ultimo anno alcun finanziamento alle banche. L’11 per cento, invece, un finanziamento aveva pensato di chiederlo, ma poi ha preferito rinunciare, mentre il 3 per cento si è visto opporre un rifiuto dall’istituto al quale si è rivolto. Il 15 per cento, infine, l’ha ottenuto. Pertanto, a fronte di 2 italiani che pensano di richiedere un prestito, uno solo lo fa effettivamente. Coloro che rinunciano a chiederlo, lo fanno per il timore di non riuscire a onorare l’impegno.

Secondo Guzzetti, però, gli istituti di credito stanno facendo la loro parte: “Le banche non hanno convenuto di differire le scadenze dei mutui?", ha incalzato. Poi ha aggiunto: "Chiedo che si comunichi correttamente quanto avviene, altrimenti si polemizza solo, trovando nelle banche e nelle fondazioni il nemico su cui sparare”.

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