La giunta degli industriali lo ha designato presidente con 93 voti contro gli 82 di Bombassei. La nomina ufficiale è prevista per il 23 maggio. Ex numero uno di Federchimica, dalle posizioni concilianti sull'articolo 18, resterà in carica fino al 2016
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Squinzi, un presidente che ama pedalare
La giunta di Confindustria ha designato presidente Giorgio Squinzi per i quattro anni del dopo-Marcegaglia. Squinzi ha ottenuto 93 voti contro gli 82 di Alberto Bombassei.
Il nuovo presidente resterà in carica fino al 2016. Dopo la designazione, il 19 aprile il presidente designato presenterà la squadra di "governance" e il programma. La nomina ufficiale avverrà durante l'assemblea privata in programma per il 23 maggio, mentre il
debutto pubblico ci sarà il giorno successivo alla presenza di alcuni ministri del governo.
"Il mio programma è quello di far sì che Confindustria dia una spinta nel far ritrovare la crescita a questo Paese e combattere i nostri problemi più gravi, prima di tutto la disoccupazione giovanile" ha detto Squinzi in conferenza stampa. "In termini sportivi ho vinto negli ultimi 50 metri come il corridore Oscar Freire, che faceva parte della mia squadra" ha detto ancora Squinzi, appassionato di ciclismo .
La biografia - Nato a Cisano Bergamasco il 18 mdaggio 1943, Squinzi fin da giovanissimo comincia a lavorare nell'azienda fondata dal padre Rodolfo nel 1937 che produce materiali ausiliari per l'edilizia. Nel 1970, dopo una laurea in chimica industriale, fonda con il padre la Mapei. Il gruppo industriale è il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti chimici per l'edilizia. Impiega 7.500 persone, ha 59 stabilimenti produttivi, 9 in Italia e 50 nel resto del mondo. L'azienda destina a Sviluppo e Ricerca il 5% del proprio fatturato e il 12% dei propri dipendenti. La società non è quotata in Borsa e non sembra essere attratta dalle sirene di Piazza Affari.
"Colomba" sull'articolo 18 - Ex presidente di Federchimica, a proposito del "dilemma" dell'art.18 fin da subito Squinzi ha fatto sapere che "la licenziabilità dei dipendenti è forse l'ultimo dei nostri problemi. Io sono per il dialogo con il sindacato". Dichiarazioni che gli hanno guadagnato il titolo di colomba. Titolo restituito al mittente: "Non mi considero né un falco né una colomba: in realtà cerco sempre di essere una persona equilibrata e rigorosa".
Alle domande sulla riforma dell'art 18 e sulle sue possibili conseguenze, nel giorno della sua designazione, in ongi caso, non si sbilancia: "Ancora non è chiarissimo come sarà la
formulazione definitiva del governo, prima di dare giudizi aspetterei un attimo e comunque i giudizi li esprimerà Emma Marcegaglia".
I sostenitori - Tra gli amici più famosi, Fedele Confalonieri con cui Squinzi ha in comune il tifo per il Milan, l'amore per la musica classica e la Scala. Ma a sostenere il patron della Mapei c'era anche la presidente uscente di Confindustria Emma Marcegaglia, e industriali come Leonardo Del Vecchio, il presidente degli industriali siciliani Ivan Lo Bello, Gaetano Maccaferri, Diana Bracco titolare dell'omonimo gruppo farmaceutico.
La candidatura del suo rivale Bombassei era invece sostenuta con forza da Sergio Marchionne, che aveva detto: "Con Bombassei Fiat potrebbe tornare in Confindustria".
Squinzi, un presidente che ama pedalare
La giunta di Confindustria ha designato presidente Giorgio Squinzi per i quattro anni del dopo-Marcegaglia. Squinzi ha ottenuto 93 voti contro gli 82 di Alberto Bombassei.
Il nuovo presidente resterà in carica fino al 2016. Dopo la designazione, il 19 aprile il presidente designato presenterà la squadra di "governance" e il programma. La nomina ufficiale avverrà durante l'assemblea privata in programma per il 23 maggio, mentre il
debutto pubblico ci sarà il giorno successivo alla presenza di alcuni ministri del governo.
"Il mio programma è quello di far sì che Confindustria dia una spinta nel far ritrovare la crescita a questo Paese e combattere i nostri problemi più gravi, prima di tutto la disoccupazione giovanile" ha detto Squinzi in conferenza stampa. "In termini sportivi ho vinto negli ultimi 50 metri come il corridore Oscar Freire, che faceva parte della mia squadra" ha detto ancora Squinzi, appassionato di ciclismo .
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"Colomba" sull'articolo 18 - Ex presidente di Federchimica, a proposito del "dilemma" dell'art.18 fin da subito Squinzi ha fatto sapere che "la licenziabilità dei dipendenti è forse l'ultimo dei nostri problemi. Io sono per il dialogo con il sindacato". Dichiarazioni che gli hanno guadagnato il titolo di colomba. Titolo restituito al mittente: "Non mi considero né un falco né una colomba: in realtà cerco sempre di essere una persona equilibrata e rigorosa".
Alle domande sulla riforma dell'art 18 e sulle sue possibili conseguenze, nel giorno della sua designazione, in ongi caso, non si sbilancia: "Ancora non è chiarissimo come sarà la
formulazione definitiva del governo, prima di dare giudizi aspetterei un attimo e comunque i giudizi li esprimerà Emma Marcegaglia".
I sostenitori - Tra gli amici più famosi, Fedele Confalonieri con cui Squinzi ha in comune il tifo per il Milan, l'amore per la musica classica e la Scala. Ma a sostenere il patron della Mapei c'era anche la presidente uscente di Confindustria Emma Marcegaglia, e industriali come Leonardo Del Vecchio, il presidente degli industriali siciliani Ivan Lo Bello, Gaetano Maccaferri, Diana Bracco titolare dell'omonimo gruppo farmaceutico.
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