La Commissione Ue: "Peggio dell'Italia solo Grecia e Portogallo". L'economia del Paese si stabilizzerà nel secondo semestre del 2012 se lo spread rimarrà stabile intorno ai 370 punti. Monti: "Nessuna manovra aggiuntiva"
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La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime del Pil italiano per il 2012, portandole a -1,3% da +0,1% di novembre. E' quanto si legge nelle ' interim forecast ' pubblicato dalle autorità europee. Anche Bruxelles certifica così ufficialmente che l'anno in corso per l'Italia sarà all'insegna della recessione . E aggiunge: "Peggio dell'Italia solo Grecia e Portogallo.
Le stime della Commissione europea, però, non modificano l'obiettivo del pareggio di
bilancio nel 2013 né rendono necessaria una manovra aggiuntiva sui conti pubblici. Questo quanto affermato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso della conferenza stampa a Roma con il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy.
Monti: "Non ci sarà nessuna manovra correttiva" - "La previsione (della Commissione Ue, ndr ) non è una sorpresa - ha dichiarato il premier - Si pongono due quesiti: occorre una nuova manovra per conseguire obiettivo, che confermiamo, del bilancio in pareggio
nel 2013? No". E ha aggiunto: "Abbiamo costruito dei margini prudenziali; resta fermo
l'obiettivo del bilancio in pareggio nel 2013, già assunto dal precedente governo, e non occorre una manovra", ha precisato. Per Monti concorreranno a rafforzare la crescita in Italia le liberalizzazioni che il governo sta mettendo a punto. "Non vediamo ragioni per iniettare ulteriori elementi per favorire la crescita", ha aggiunto.
Infine sulle pressioni delle lobby in Parlamento in tema di liberalizzazioni Monti dice: "Ci saranno modifiche che possiamo accogliere, e non tutte sono un arretramento, e altre che non accoglieremo".
Peggio dell'Italia solo Grecia e Portogallo - Con il crollo del Pil previsto dalla Commissione europea nel 2012 dell'1,3%, l'Italia è però tra i Paesi che registrano una delle maggiori contrazioni della crescita. E' quanto risulta dalle previsioni economiche intermedie della Commissione europea, secondo cui, peggio dell'Italia, fanno solo Grecia e Portogallo, rispettivamente con un -4,4% e con un -3,3%.
L'Irlanda, invece, l'altro Paese che insieme ad Atene e Lisbona usufruisce degli aiuti Ue ed Fmi, dovrebbe crescere per l'anno in corso dello 0,5%.
Stime Ue: la prima parte dell'anno sarà negativa - "Le acute tensioni registrate sui mercati del debito sovrano italiano e della zona euro nei mesi finali del 2012, con il conseguente restringimento delle condizioni creditizie che ha colpito il settore privato, ha prodotto un netto deterioramento della fiducia degli agenti economici e un calo della domanda" si
legge nel documento. La prima parte dell'anno sarà per l'Italia particolarmente
negativa: il Pil si contrarrà dello 0,7% nel primo trimestre e dello 0,2% nel secondo trimestre.
Lo spread deve restare stabile sotto i 370 punti - La Commissione europea conferma
la recessione italiana nella prima metà del 2012 e prevede che l'economia possa registrare una ripresa soltanto nella seconda metà del 2012 e a condizione che lo spread di rendimento con i bond decennali tedeschi resti intorno ai 370 punti.
In Italia "a causa di un alto livello di incertezza, i consumi più cospicui e gli investimenti delle aziende vengono rimandati, con la conseguenza che le stime di crescita per la
prima parte del 2012 sono peggiorate rispetto alle stime precedenti," si legge nel documento sulle previsioni economiche pubblicato dalla Commissione Ue. La stima prevede un calo del Pil dello 0,7% nel primo trimestre 2012, e dello 0,2% nel
secondo trimestre.
"Si prevede che l'attività economica si stabilizzi nella seconda parte del 2012 purché non si verifichi un ulteriore deterioramento delle condizioni sui mercati finanziari e lo
spread tra i bond decennali italiani e quelli tedeschi rimanga intorno ai 370 punti," continua la nota della Ue.
Stagnazione nei Paesi Ue - Nei 27 paesi dell'Unione europea in complesso si registrerà invece una sostanziale stagnazione nel corso del 2012 con crescita piatta allo 0%. Anche in questo caso, la Commissione ha rivisto le sue stima al ribasso di 0,6 punti percentuali.
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La Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime del Pil italiano per il 2012, portandole a -1,3% da +0,1% di novembre. E' quanto si legge nelle ' interim forecast ' pubblicato dalle autorità europee. Anche Bruxelles certifica così ufficialmente che l'anno in corso per l'Italia sarà all'insegna della recessione . E aggiunge: "Peggio dell'Italia solo Grecia e Portogallo.
Le stime della Commissione europea, però, non modificano l'obiettivo del pareggio di
bilancio nel 2013 né rendono necessaria una manovra aggiuntiva sui conti pubblici. Questo quanto affermato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, nel corso della conferenza stampa a Roma con il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy.
Monti: "Non ci sarà nessuna manovra correttiva" - "La previsione (della Commissione Ue, ndr ) non è una sorpresa - ha dichiarato il premier - Si pongono due quesiti: occorre una nuova manovra per conseguire obiettivo, che confermiamo, del bilancio in pareggio
nel 2013? No". E ha aggiunto: "Abbiamo costruito dei margini prudenziali; resta fermo
l'obiettivo del bilancio in pareggio nel 2013, già assunto dal precedente governo, e non occorre una manovra", ha precisato. Per Monti concorreranno a rafforzare la crescita in Italia le liberalizzazioni che il governo sta mettendo a punto. "Non vediamo ragioni per iniettare ulteriori elementi per favorire la crescita", ha aggiunto.
Infine sulle pressioni delle lobby in Parlamento in tema di liberalizzazioni Monti dice: "Ci saranno modifiche che possiamo accogliere, e non tutte sono un arretramento, e altre che non accoglieremo".
Peggio dell'Italia solo Grecia e Portogallo - Con il crollo del Pil previsto dalla Commissione europea nel 2012 dell'1,3%, l'Italia è però tra i Paesi che registrano una delle maggiori contrazioni della crescita. E' quanto risulta dalle previsioni economiche intermedie della Commissione europea, secondo cui, peggio dell'Italia, fanno solo Grecia e Portogallo, rispettivamente con un -4,4% e con un -3,3%.
L'Irlanda, invece, l'altro Paese che insieme ad Atene e Lisbona usufruisce degli aiuti Ue ed Fmi, dovrebbe crescere per l'anno in corso dello 0,5%.
Stime Ue: la prima parte dell'anno sarà negativa - "Le acute tensioni registrate sui mercati del debito sovrano italiano e della zona euro nei mesi finali del 2012, con il conseguente restringimento delle condizioni creditizie che ha colpito il settore privato, ha prodotto un netto deterioramento della fiducia degli agenti economici e un calo della domanda" si
legge nel documento. La prima parte dell'anno sarà per l'Italia particolarmente
negativa: il Pil si contrarrà dello 0,7% nel primo trimestre e dello 0,2% nel secondo trimestre.
Lo spread deve restare stabile sotto i 370 punti - La Commissione europea conferma
la recessione italiana nella prima metà del 2012 e prevede che l'economia possa registrare una ripresa soltanto nella seconda metà del 2012 e a condizione che lo spread di rendimento con i bond decennali tedeschi resti intorno ai 370 punti.
In Italia "a causa di un alto livello di incertezza, i consumi più cospicui e gli investimenti delle aziende vengono rimandati, con la conseguenza che le stime di crescita per la
prima parte del 2012 sono peggiorate rispetto alle stime precedenti," si legge nel documento sulle previsioni economiche pubblicato dalla Commissione Ue. La stima prevede un calo del Pil dello 0,7% nel primo trimestre 2012, e dello 0,2% nel
secondo trimestre.
"Si prevede che l'attività economica si stabilizzi nella seconda parte del 2012 purché non si verifichi un ulteriore deterioramento delle condizioni sui mercati finanziari e lo
spread tra i bond decennali italiani e quelli tedeschi rimanga intorno ai 370 punti," continua la nota della Ue.
Stagnazione nei Paesi Ue - Nei 27 paesi dell'Unione europea in complesso si registrerà invece una sostanziale stagnazione nel corso del 2012 con crescita piatta allo 0%. Anche in questo caso, la Commissione ha rivisto le sue stima al ribasso di 0,6 punti percentuali.