Il direttore delle Agenzie delle Entrate: rimborsi cresciuti del 60% rispetto all'anno precedente. In primavera controlli massicci anche con l'incrocio dei conti bancari. Gli atti intimidatori contro Equitalia a gennaio sono stati 70. I DATI
Lo scorso anno sono stati recuperati 11,5 miliardi di euro, grazie alla lotta all'evasione fiscale. A confermare il raggiungimento degli obiettivi, fissati dall'Agenzia delle entrate per lo scorso anno, è il direttore generale Attilio Befera, nel corso di un'audizione in commissione Finanze alla Camera.
Nel 2011, ricorda il direttore, sono state controllate "40 milioni di dichiarazioni" dei redditi che hanno portato a rimborsi per 1,7 miliardi di euro. Si è inoltre registrata un'accelerazione dei rimborsi, che "sono cresciuti del 60% rispetto all'anno precedente", mentre i rimborsi Iva sono invece stati pari a 6 miliardi. Gli accertamenti assistiti da indagine finanziaria hanno raggiunto quota 11.500 e hanno portato a maggiori imposte accertate per un miliardo di euro.
Befera, nel corso dell'audizione, ha anche detto che sono stati oltre 250 gli atti intimidatori contro Equitalia, di cui 70 soltanto a gennaio, con effetti sui dipendenti ("demotivazione e paura") e riflessi anche sui "risultati".
"Mai parlato di noti evasori" - Nella stessa giornata, il direttore delle Agenzie delle entrate ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica, poi parzialmente smentita, nella quale si è detto fiducioso sui risultati della lotta all'evasione fiscale: "Ora con il controllo dei conti bancari, può partire la grande svolta di primavera". Si parte dal rafforzamento dei controlli sul territorio, compreso il Centro-Sud, e dalle "dichiarazioni dei redditi di giugno" dopo le quali "scatterà un'operazione di controlli 'massivi' " grazie al sistema informatico 'Serpico' e al redditometro, di cui saranno pronti gli ultimi aggiornamenti "entro febbraio". "Tanti politici - dice - cavalcano le proteste contro di noi per difendere chi evade. Ma con l'arrivo del governo Monti il clima nel Paese è finalmente mutato" e "la lotta all'evasione è tornata ad essere una priorità politica oltre che un' emergenza sociale".
Nella mattina di martedì 31 gennaio è arrivata però una parziale smentita: "Non è nel mio stile parlare di noti evasori né entrare nel merito di questioni politiche", ha dichiarato Befera nel corso di un'audizione in commissione Finanze della Camera. "Stamattina ho letto una pseudo intervista, ma non lo era - ha aggiunto Befera - ho trovato dei virgolettati che qui sconfesso. Mi scuso per quello che è stato scritto. Io faccio il direttore dell'Agenzia, era una chiacchierata che doveva difendere 32mila dipendenti dell'Agenzia e in particolare 8mila dipendenti di Equitalia che per fare il loro dovere oggi vanno in ufficio con la paura". Il direttore ha poi concluso: "Credo di avere il dovere come capo delle due strutture di difenderli e questo era il senso del discorso che ho fatto a quel giornalista e non c'era nessun attacco di natura politica né di individuazione di evasori".
I blitz dei giorni scorsi - A proposito del clamore suscitato dai blitz di Cortina e Milano, Befera sottolinea poi che "controlli analoghi ne abbiamo sempre fatti. Certo - aggiunge - adesso c'è un'attenzione diversa presso la politica e una sensibilità maggiore presso i cittadini". Peraltro, nel corso di questi controlli a Milano "abbiamo trovato di tutto", da chi denuncia "4 tavolini all' aperto ma ne ha 40", alla discoteca dove "ci hanno addirittura bloccato all'ingresso mentre uno dei titolari faceva scappare dal retro clienti e dipendenti".
Nel 2011, ricorda il direttore, sono state controllate "40 milioni di dichiarazioni" dei redditi che hanno portato a rimborsi per 1,7 miliardi di euro. Si è inoltre registrata un'accelerazione dei rimborsi, che "sono cresciuti del 60% rispetto all'anno precedente", mentre i rimborsi Iva sono invece stati pari a 6 miliardi. Gli accertamenti assistiti da indagine finanziaria hanno raggiunto quota 11.500 e hanno portato a maggiori imposte accertate per un miliardo di euro.
Befera, nel corso dell'audizione, ha anche detto che sono stati oltre 250 gli atti intimidatori contro Equitalia, di cui 70 soltanto a gennaio, con effetti sui dipendenti ("demotivazione e paura") e riflessi anche sui "risultati".
"Mai parlato di noti evasori" - Nella stessa giornata, il direttore delle Agenzie delle entrate ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica, poi parzialmente smentita, nella quale si è detto fiducioso sui risultati della lotta all'evasione fiscale: "Ora con il controllo dei conti bancari, può partire la grande svolta di primavera". Si parte dal rafforzamento dei controlli sul territorio, compreso il Centro-Sud, e dalle "dichiarazioni dei redditi di giugno" dopo le quali "scatterà un'operazione di controlli 'massivi' " grazie al sistema informatico 'Serpico' e al redditometro, di cui saranno pronti gli ultimi aggiornamenti "entro febbraio". "Tanti politici - dice - cavalcano le proteste contro di noi per difendere chi evade. Ma con l'arrivo del governo Monti il clima nel Paese è finalmente mutato" e "la lotta all'evasione è tornata ad essere una priorità politica oltre che un' emergenza sociale".
Nella mattina di martedì 31 gennaio è arrivata però una parziale smentita: "Non è nel mio stile parlare di noti evasori né entrare nel merito di questioni politiche", ha dichiarato Befera nel corso di un'audizione in commissione Finanze della Camera. "Stamattina ho letto una pseudo intervista, ma non lo era - ha aggiunto Befera - ho trovato dei virgolettati che qui sconfesso. Mi scuso per quello che è stato scritto. Io faccio il direttore dell'Agenzia, era una chiacchierata che doveva difendere 32mila dipendenti dell'Agenzia e in particolare 8mila dipendenti di Equitalia che per fare il loro dovere oggi vanno in ufficio con la paura". Il direttore ha poi concluso: "Credo di avere il dovere come capo delle due strutture di difenderli e questo era il senso del discorso che ho fatto a quel giornalista e non c'era nessun attacco di natura politica né di individuazione di evasori".
I blitz dei giorni scorsi - A proposito del clamore suscitato dai blitz di Cortina e Milano, Befera sottolinea poi che "controlli analoghi ne abbiamo sempre fatti. Certo - aggiunge - adesso c'è un'attenzione diversa presso la politica e una sensibilità maggiore presso i cittadini". Peraltro, nel corso di questi controlli a Milano "abbiamo trovato di tutto", da chi denuncia "4 tavolini all' aperto ma ne ha 40", alla discoteca dove "ci hanno addirittura bloccato all'ingresso mentre uno dei titolari faceva scappare dal retro clienti e dipendenti".