Secondo le stime dell'Istat nel dicembre 2011 il tasso dei senza lavoro è cresciuto: gli inoccupati sono 2.243 mila. Un giovane su tre non ha impiego. I più colpiti sono gli uomini
Disoccupazione da record in Italia. Nel mese di dicembre, secondo le stime dell’Istat, il tasso dei senza lavoro è salito all’8.9%, picco che non raggiungeva dal 2004. In base a questi dati, in Italia ci sono 2.243 mila inoccupati, lo 0,9% in più rispetto a novembre 2011(20 mila unità). In particolare, i più colpiti sono i giovani, poiché quasi uno su tre non ha un impiego: il tasso di disoccupazione è in calo di 0,2 punti rispetto a novembre e in aumento di 3 punti su base annua. I più penalizzati sono gli uomini. Infatti, la disoccupazione maschile cresce del 5,1% rispetto a novembre e del 15,1% rispetto al 2010. Quella femminile, invece, è in calo del 3.9% rispetto allo scorso mese.
A livello internazionale, nel mese di dicembre, la disoccupazione ha subito un leggero rialzo nell’eurozona (dal 10% al 10.4% ) e nell’Ue a 27 (dal 9.5 al 9.9%) aumentando dello 0.4% rispetto al 2010. A riferirlo è l’Eurostat (L’Ufficio Statistico dell'Unione Europea) che stima che fra i paesi membri, il tasso più basso è stato registrato in Austria (4,1%), Olanda (4,9%) e Lussemburgo (5,2%), mentre quello più alto in Spagna (22,9%), Grecia (19,2%, il dato è di ottobre) e Lituania (15,3%, nel terzo trimestre del 2011).
Soprattutto in Germania, la disoccupazione è ai minimi storici. Secondo le statistiche dell'agenzia per l'impiego, il rapporto tra persone in cerca di lavoro e forza lavoro è sceso al 6,7% dal 6,8% di dicembre, E' il dato più basso dalla riunificazione. Il merito è attribuito al boom delle esportazioni di auto e componentistica e al buon andamento delle costruzioni.
Per quanto riguarda l’Italia, oltre alla disoccupazione, ha raggiunto anche picchi negativi il rapporto tra salari e prezzo. A dicembre 2011, infatti, la forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,4%) e il livello d'inflazione (+3,3%), su base annua, ha toccato una differenza pari a 1,9 punti percentuali. Si tratta del divario più alto dall'agosto del 1995.
E con il rialzo della disoccupazione e dell’inflazione, aumenta anche il numero delle famiglie che s’indebitano. Secondo le rilevazioni dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre diffuse lo scorso 28 gennaio, dal settembre 2008 allo stesso mese del 2011, l'indebitamento medio delle famiglie italiane è aumentato del 36,4%. In termini assoluti, l'importo medio in capo a ciascuna famiglia italiana si è attestato attorno ai 20mila euro (precisamente 19.981). A livello territoriale i nuclei familiari più in difficoltà sono stati rilevati in provincia di Roma (indebitamento medio pari a 29.287 euro), seguono quelli residenti in provincia di Lodi (28.470) e quelli in provincia di Milano.
A livello internazionale, nel mese di dicembre, la disoccupazione ha subito un leggero rialzo nell’eurozona (dal 10% al 10.4% ) e nell’Ue a 27 (dal 9.5 al 9.9%) aumentando dello 0.4% rispetto al 2010. A riferirlo è l’Eurostat (L’Ufficio Statistico dell'Unione Europea) che stima che fra i paesi membri, il tasso più basso è stato registrato in Austria (4,1%), Olanda (4,9%) e Lussemburgo (5,2%), mentre quello più alto in Spagna (22,9%), Grecia (19,2%, il dato è di ottobre) e Lituania (15,3%, nel terzo trimestre del 2011).
Soprattutto in Germania, la disoccupazione è ai minimi storici. Secondo le statistiche dell'agenzia per l'impiego, il rapporto tra persone in cerca di lavoro e forza lavoro è sceso al 6,7% dal 6,8% di dicembre, E' il dato più basso dalla riunificazione. Il merito è attribuito al boom delle esportazioni di auto e componentistica e al buon andamento delle costruzioni.
Per quanto riguarda l’Italia, oltre alla disoccupazione, ha raggiunto anche picchi negativi il rapporto tra salari e prezzo. A dicembre 2011, infatti, la forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,4%) e il livello d'inflazione (+3,3%), su base annua, ha toccato una differenza pari a 1,9 punti percentuali. Si tratta del divario più alto dall'agosto del 1995.
E con il rialzo della disoccupazione e dell’inflazione, aumenta anche il numero delle famiglie che s’indebitano. Secondo le rilevazioni dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre diffuse lo scorso 28 gennaio, dal settembre 2008 allo stesso mese del 2011, l'indebitamento medio delle famiglie italiane è aumentato del 36,4%. In termini assoluti, l'importo medio in capo a ciascuna famiglia italiana si è attestato attorno ai 20mila euro (precisamente 19.981). A livello territoriale i nuclei familiari più in difficoltà sono stati rilevati in provincia di Roma (indebitamento medio pari a 29.287 euro), seguono quelli residenti in provincia di Lodi (28.470) e quelli in provincia di Milano.