Tobin Tax, Sarkozy accelera. Ma l’imposta non piace a tutti

Economia
Il presidente francese Nicolas Sarkozy
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Il presidente francese annuncia l’introduzione a partire dal primo agosto della tassa sulle transazioni finanziarie. Ma in Italia raccoglie pareri contrari

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Il presidente francese Nicolas Sarkozy accelera sulla Tobin Tax, ma in Italia l’imposta sulle transazioni finanziarie non sembra riscuotere parere favorevole. Alcuni esponenti del Pd e del Pdl si dichiarano ostili all’introduzione in Francia, annunciata il 29 gennaio da Sarkozy, della tassa sulle transazioni finanziarie dal prossimo 1 agosto. Dalle file del partito democratico, parla Emma Bonino che definisce la scelta francese una ‘propaganda, per non dire di peggio’. La vicepresidente del senato ricorda anche le parole del premier italiano Monti: “Noi ci potremmo anche pensare, ma dovrebbe avvenire almeno a livello europeo”. Ma nel contesto economico internazionale, la Bonino prosegue: "Di tutto abbiamo bisogno meno che di ri-nazionalizzazioni, a partire da una Tobin Tax francese. Difficile dare credito a proposte di questo tipo". Negativa anche la reazione del capogruppo del Pdl alla Camera  Fabrizio Cicchitto: "L'introduzione della Tobin Tax in uno solo o anche in pochi paesi sembra risolversi solo in un involontario sostegno ai Paesi che non la istituiscono, in primo luogo all'Inghilterra e quindi alla City di Londra. Di conseguenza siamo contrari a imitazioni italiane di una iniziativa sbagliata". La discussione sulla Tobin Tax proseguirà giovedì alla Camera, quando la commissione Finanze della Camera inizierà ad esaminare tre disegni di legge che introducono in Italia questo provvedimento.

A livello internazionale, le voci sono discordanti. Per il  primo ministro britannico David Cameron ‘è una follia’. A favore della Tobin Tax si è espressa invece recentemente la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha definito l’introduzione dell’imposta sulle transazioni finanziarie un ‘segnale politico forte’. Ma nonostante le numerose ostilità che provengono dall’Italia e dai leader europei, il premier francese ha spiegato, su otto emittenti tv, che vuole essere l’alfiere della Tobin Tax sperando di 'creare uno shock' e di convincere anche gli altri Paesi Ue a seguirlo. ‘L'obiettivo di questa imposta - ha spiegato - è aiutare le società francese a mantenere posti di lavoro a casa invece di delocalizzare gli impianti all'estero.

Il nodo è che la Tobin Tax per essere efficace dovrebbe essere adottata da tutto il mondo’. Oltre a questa tassa, nella ricetta di Sarkozy per combattere la crisi economica, ci sono anche: l’aumento dell'Iva (dal 19,6 attuale al 21,2%), una banca dell'industria,  il vincolo di contratti di apprendistato per l'industria e nuovi impulso all'edificabilità. Intanto oggi, lunedì 30 gennaio, queste tematiche economiche saranno discusse sul tavolo del vertice europeo organizzato a Bruxelles. Il summit sarà preceduto da un incontro tra Sarkozy, Monti e Merkel.  L’UE sembra, con questo passo, vicinissima a chiudere l'accordo sul nuovo patto di bilancio, il cosiddetto "Fiscal compact", e ad aprire una nuova fase di politica economica di rigore e sviluppo.

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