Il segretario della Cgil lancia un messaggio al governo: "Il tema è creare occupazione facendo partire le infrastrutture e i cantieri. Le liberalizzazioni? Non devono essere una parola magica, sull’acqua va rispettato il referendum". GUARDA IL VIDEO
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(In fondo all'articolo tutti i video sulla crisi economica)
"Non esiste una fase due se non si parte dall'occupazione. Il tema è creare lavoro, far partire le infrastrutture, i cantieri pronti ma bloccati da patti di stabilità. Serve mettere a disposizione le risorse che ci sono, e non ci stiamo immaginando che improvvisamente piovono miliardi, perché non ci sono". E' il messaggio al premier Mario Monti che il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha lanciato nel corso dell’approfondimento “L’intervista” condotto da Maria Latella su SkyTG24.
"Stiamo cercando di dire al governo che quella parte di potere di acquisto che è andato perso è perso perché è aumentata la tassazione sul lavoro dipendente", dice la Camusso.
Il potere di acquisto "si è perso perché non si è recuperato rispetto all'inflazione, si è perso perché il reddito del Paese è andato più ai profitti che ai salari ma anche perché il lavoro dipendente è quello che paga tutte le tasse". "La prima cosa da fare, dunque, è abbassare il fisco sul lavoro dipendente. Il primo respiro che si può dare - dice ancora la leader della Cgil - in una situazione di crisi dove c'è molta cassa integrazione e non è facile fare contrattazione salariale, è abbassare il fisco".
Quanto all’incontro in vista con il ministro del Welfare, Elsa Fornero, la Camusso dice: “Io spero che vada bene, basta che tolgano di mezzo tabù che hanno introdotto loro, come l'articolo 18, e si parli veramente dell'occupazione nel paese".
La liberalizzazione delle professioni è assolutamente condivisibile ma "nel caso dei tassisti che pagano una licenza c'è una remunerazione del capitale”. "Se si riconosce alle imprese" la remunerazione del capitale - ha aggiunto la Camusso - "non si può non riconoscerla anche ad un singolo. Questo è il nodo, non il numero".
"Le liberalizzazioni non devono essere una parola magica" e "credo che gli interventi sul settore dell'acqua producano un danno per la collettività". Se ci sono interventi "penso che si viola la regola del referendum che va rispettata sempre, poi se l'acqua è un bene collettivo va gestito dalla collettività" aggiunge.
Non è mancato, nel corso dell’intervista, un riferimento al naufragio della nave Costa Concordia (qui tutte le notizie e gli aggiornamenti): "Siamo di fronte a una tragedia enorme", che rappresenta uno dei casi "dove si è privilegiata la riduzione dei costi rispetto alla formazione, e soprattutto alla prevenzione".
"Sul fronte degli infortuni sul lavoro - ha spiegato - stiamo abbandonando l'idea della prevenzione, perché circola l'idea che sia un costo e vada tagliata in tempi di crisi".
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Il potere di acquisto "si è perso perché non si è recuperato rispetto all'inflazione, si è perso perché il reddito del Paese è andato più ai profitti che ai salari ma anche perché il lavoro dipendente è quello che paga tutte le tasse". "La prima cosa da fare, dunque, è abbassare il fisco sul lavoro dipendente. Il primo respiro che si può dare - dice ancora la leader della Cgil - in una situazione di crisi dove c'è molta cassa integrazione e non è facile fare contrattazione salariale, è abbassare il fisco".
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"Le liberalizzazioni non devono essere una parola magica" e "credo che gli interventi sul settore dell'acqua producano un danno per la collettività". Se ci sono interventi "penso che si viola la regola del referendum che va rispettata sempre, poi se l'acqua è un bene collettivo va gestito dalla collettività" aggiunge.
Non è mancato, nel corso dell’intervista, un riferimento al naufragio della nave Costa Concordia (qui tutte le notizie e gli aggiornamenti): "Siamo di fronte a una tragedia enorme", che rappresenta uno dei casi "dove si è privilegiata la riduzione dei costi rispetto alla formazione, e soprattutto alla prevenzione".
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