Nel 2010 il 16% delle famiglie residenti in Italia ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese; l'8,9% si è trovato indietro con i pagamenti. E sono come al solito i giovani quelli più colpiti dalla crisi. I DATI
Gli altri dati:
sulla disoccupazione - su stipendi e inflazione - sui giovani e il lavoro
Un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale. Un rischio che aumenta soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni.
A rilevarlo è l'Istat, in una ricerca sul reddito e le condizioni di vita relative al 2010.
Cifre alla mano, il 18,2% delle persone residenti in Italia risulta esposto al rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro.
Indietro rispetto a Germania e Francia - L'indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è così pari al 24,5%.
Le altre due maggiori economie dell'area dell'euro, Germania e Francia, mostrano valori inferiori sia del rischio di povertà, sia dell'indicatore di grave deprivazione materiale.
Un italiano su dieci in ritardo coi pagamenti - In Italia e in Francia è particolarmente marcato il rischio di povertà per i giovani fra i 18 e i 24 anni, rispetto alle generazioni più anziane. In Italia, inoltre, è più alto il rischio di povertà per i minori di 18 anni.
Nel 2010, inoltre, il 16% delle famiglie residenti in Italia ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese.
L'8,9% si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette; l'11,2% con l'affitto o il mutuo; l'11,5% non ha potuto riscaldare adeguatamente l'abitazione.
sulla disoccupazione - su stipendi e inflazione - sui giovani e il lavoro
Un italiano su quattro è a rischio di povertà o di esclusione sociale. Un rischio che aumenta soprattutto per i giovani tra i 18 e i 24 anni.
A rilevarlo è l'Istat, in una ricerca sul reddito e le condizioni di vita relative al 2010.
Cifre alla mano, il 18,2% delle persone residenti in Italia risulta esposto al rischio di povertà, il 6,9% si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro.
Indietro rispetto a Germania e Francia - L'indicatore sintetico del rischio di povertà e di esclusione sociale, che considera vulnerabile chi si trova in almeno una di queste tre condizioni, è così pari al 24,5%.
Le altre due maggiori economie dell'area dell'euro, Germania e Francia, mostrano valori inferiori sia del rischio di povertà, sia dell'indicatore di grave deprivazione materiale.
Un italiano su dieci in ritardo coi pagamenti - In Italia e in Francia è particolarmente marcato il rischio di povertà per i giovani fra i 18 e i 24 anni, rispetto alle generazioni più anziane. In Italia, inoltre, è più alto il rischio di povertà per i minori di 18 anni.
Nel 2010, inoltre, il 16% delle famiglie residenti in Italia ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese.
L'8,9% si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette; l'11,2% con l'affitto o il mutuo; l'11,5% non ha potuto riscaldare adeguatamente l'abitazione.