Il leader della Cisl dal presidio in piazza Montecitorio commenta con una battuta le misure del governo e avverte Monti: "Se pensano che con noi si possa discutere solo di licenziamenti stanno freschi"
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"Non tollereremo più che il governo non ricorra alla concertazione, non può farla sulle materie che dice e altre no". Lo ha sottolineato il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, intervistato da SkyTG24. Lo sciopero indetto dai sindacati contro la manovra, ha aggiunto Bonanni, "ha avuto qualche effetto di modifica anche se non basta". "Tutti i partiti - ha spiegato - pensano alle elezioni anticipate e vogliono ridurre il potere di Monti, ecco perché noi gli diciamo: 'apri alla concertazione e si troveranno le soluzioni più idonee ed eque per il paese'". "Il governo - ha proseguito Bonanni - non può fare concertazione sule materie che dice e sulle altre no: se pensano che noi andiamo a discutere solo sui licenziamenti stanno freschi". Parlando più in generale dei contenuti della manovra, il segretario ha poi ribadito che in essa "non c'è equità, le tasse sono tutte caricate su lavoratori e pensionati: non sono andati a colpire chi ha valori immobiliari, si carica anche chi ha una sola casa".
Intervenendo poi in piazza Montecitorio il leader della Cisl ha sostenuto che "la Marcegaglia è l'unica che ha ricevuto soldi dal Governo e a dare i soldi siamo stati noi". Bonanni ha quindi ribadito la necessità di una riforma fiscale che "riduca le tasse a lavoratori e pensionati e alle imprese che investono e assumono", e quindi che si agisca in maniera selettiva. Il sindacalista ha commentato con una battuta la manovra: "Sembra sia stata fatta da mio zio che non capisce niente di economia". La Cisl, ha aggiunto, "non darà tregua" e la protesta "andrà avanti fino a Natale e anche dopo.
Posizioni ribadite anche da Susanna Camusso, che da Padova spiega che "la manovra non ha i tratti di equità che avrebbe dovuto avere. E' una manovra squilibrata sulla tassazione del lavoro dipendente e sulle pensioni, un tratto che va corretto anche per gli effetti recessivi che ha sul paese, anche in termini di potere d'acquisto. Bisogna ricordarsi che i dati sulla produzione industriale sono in totale calo. Noi siamo sempre diffidenti se ci dicono che c'è una fase prima e una fase seconda, perché la fase seconda poi non arriva mai".
La Camusso a SkyTG24:
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