Crisi, la Merkel: "Eurobond inutili, serve l’Unione fiscale"

Economia
La cancelliera tedesca Angela Merkel è intervenuta al Bundestag tedesco per parlare della crisi
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La cancelliera tedesca interviene al Bundestag e lancia il patto Europlus: "Un modo per poter parlare di diritto del lavoro, di pensioni, e un sistema uniforme per le tasse". Sulla Grecia: "Non ci sono ancora le condizioni per la nuova tranche di aiuti"

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No agli Eurobond, sì all’Unione fiscale. È la ricetta della cancelliera tedesca Angela Merkel illustrata durante il suo intervento nella mattina di mercoledì 23 novembre al Bundestag. "L'idea che attraverso la collettivizzazione dei debiti si possano superare i problemi strutturali dell'Unione Monetaria è proprio ciò che non potrà funzionare", ha detto la Merkel durante il dibattito parlamentare. A suo giudizio, bisognerebbe piuttosto rivedere i trattati.
E su questo punto ha spiegato: "Se vogliamo recuperare la fiducia dobbiamo farlo attraverso dei cambiamenti introdotti a livello di trattati, di diritto, in modo da vincolarci. E questo è il primo passo verso un'unione fiscale e un edificio politico, che contempli un'armonizzazione fra competenze nazionali".

Il patto Europlus tra Germania e Francia
- "Per questa ragione – ha aggiunto la Merkel –mi sono schierata per un patto Europlus in modo da poter parlare di diritto del lavoro, di pensioni, e un sistema uniforme per le tasse", ha spiegato. "E  per questo motivo - ha detto - ho sancito con il presidente Sarkozy che per il 2013 Francia e Germania presentino una normativa fiscale comune per le imprese. Questo servirà a dare il buon esempio all'Eurozona. Diversamente non può funzionare".

A rischio gli aiuti alla Grecia - La cancelliera tedesca ha poi frenato sulla sesta tranche di aiuti internazionali da 8 miliardi di euro alla Grecia, sostenendo che non potrà essere pagata se tutti i partiti non si metteranno d'accordo su una serie di impegni scritti. "La questione greca - spiega - non è ancora stata chiarita, perché non ci sono ancora le condizioni per il pagamento della nuova tranche di aiuti". "Perché questo accada – ha concluso - non basta la firma del premier ma serve un accordo tra i partiti di appoggio al governo, senza il quale niente sesta tranche".

E la Germania non riesce a vendere i suoi titoli
- I titoli di Stato messi in asta mercoledì 23 novembre dal governo tedesco hanno trovato una domanda decisamente deludente: dei sei miliardi offerti solo 3,64 miliardi sono andati venduti, con un rendimento di appena l'1,98% e il 35% andato invenduto.
Lo comunica l'Agenzia del debito, che attribuisce l'esito dell'asta al nervosismo dei mercati.

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