Borsa, Milano chiude in rosso. Spread in risalita

Economia

L'ottimismo dei mercati per l'incarico a Mario Monti. Dopo un inizio in rialzo piazza Affari si ferma a -1,99%. Il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi tocca quota 492. Asta Btp record: toccato il tasso più alto dal 1997

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Dura meno di due ore l'ottimismo delle borse europee per i nuovi governi di Italia e Grecia. Dopo una  buona partenza, le principali piazze finanziarie d'Europa hanno virato in territorio negativo, trascinando al ribasso anche Piazza Affari, fra le peggiori del continente (il Ftse Mib cede sul finale l'1,99% a 15.464 punti). L'effetto dell'incarico conferito all'ex commissario europeo Mario Monti di formare un nuovo governo non è bastato e lo spread fra il rendimento del Btp e del Bund decennale è tornato a correre, toccando quota 492 punti.

A fare le spese sono soprattutto le banche, con Unicredit in caduta di oltre il 6% dopo i conti e l'annuncio dell'aumento di capitale e del taglio di 5200 dipendenti; in rosso industriali ed energia, flessioni per Mediaset e i titoli del settore finanziario.

In questo clima il Tesoro ha collocato tutti i 3 miliardi di euro programmati nell'asta di Btp a cinque anni, grazie a una buona domanda, ma ha dovuto riconoscere un rendimento del 6,29% (dal 5,32% dell'emissione di ottobre), un record negativo mai visto dai tempi dell'introduzione dell'euro. Per ritrovare un tale livello bisogna risalire a 14 anni fa, all'asta tenuta a giugno del 1997.

Intanto l'Europa sta esaminando le risposte fornite dall'Italia. Il portavoce del commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn (guarda l'intervista a SkyTG24), ha spiegato che la "diagnosi" della Commissione europea  "sullo stato dell'economia italiana non cambia perché c'è una nuova  amministrazione".

Sul fronte dell'economia reale l'eurozona registra un calo del 2% della produzione industriale a settembre e dell'1,3%  nell'Ue a 27. Secondo i dati Eurostat, rispetto al mese precedente, in Italia la produzione industriale è scesa del 4,8%. Su base annuale,  rispetto a settembre del 2010, la produzione industriale è cresciuta  del 2,2% sia nell'area euro che nell'Ue a 27.

Clicca sul tasto play per vedere la variazione del debito pubblico in percentuale del Pil. Un confronto tra Italia, Grecia, Germania e media europea dal 1995 a oggi (dati Eurostat)



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