Berlusconi risponde ai dubbi europei: riforma delle pensioni

Economia

"In Ue si è parlato di un'uguale età pensionabile per tutti a 67 anni. Lo spiegherò alla Lega" ha dichiarato il premier dopo l'ultimatum di Bruxelles. E dice: Sarkozy? "Se l'è presa per le mancate dimissioni di Bini Smaghi. Che dovevo fare, ucciderlo?"

Sui giornali le reazioni all'ultimatum Ue all'Italia: LA RASSEGNA STAMPA

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Silvio Berlusconi incassa l'ultimatum dell'Ue (Guarda il video) ma lascia Bruxelles pronto a passare al contrattacco e stringere al massimo i tempi. Senza segnalare limite e colpe altrui che, a suo dire, sarebbero alla base della sfiducia europea.
Promette risposte entro i tre giorni 'concessi' dai 27 e annuncia la convocazione, probabilmente già lunedì 24 ottobre, di un Consiglio dei ministri per discutere quei provvedimenti che "ho sempre chiesto ma non ho potuto realizzare per colpa di altri". Riforma delle pensioni innanzitutto: in Ue - spiega - si parla di un'unica età pensionabile per tutti e l'Italia è l'unico Paese ad avere le pensioni di anzianità. Un divario che lascia al Cavaliere la speranza di poter convincere Umberto Bossi, da sempre contrario ad ogni ritocco della previdenza: "Ne parlerò con la Lega", dice mettendo in chiaro che il provvedimento a cui pensa non "collide con la posizione del Senatur che ha sempre detto di aver a cuore i pensionati".

La riforma delle pensioni - Parlando della contrarietà del Carroccio a modifiche del sistema pensionistico il Cavaliere ha aggiunto: "L'intervento a cui pensiamo non va contro i pensionati perché non saranno toccate le pensioni di nessuno. Bisogna però tener presente che la vita media in Italia è intorno agli 80 anni e per i giovani diventa difficile mantenere persone che vanno in pensione a 58 anni ma che poi vivono fino agli 80. E' un carico sulle loro spalle ingiusto".
Berlusconi sa bene che la coperta è corta e che l'Europa incalza - gli ha dato solo 72 ore per tornare a Bruxelles con misure concrete e dettagliate - e spinge sull'acceleratore puntando anche sulla vendita del patrimonio immobiliare dello Stato - misura da far digerire a Tremonti - come leva per fare cassa e rilanciare la crescita. Ma non si fa mettere in mora: "Non c'è nessun rischio Italia", ribatte a chi da giorni a Bruxelles accomuna la situazione del Bel Paese con quella della Grecia o della Spagna (comunque risparmiata nel vertice domenicale).

Sarkozy? Se l'è presa per Bini Smaghi - Al di là delle richieste fatte all'Italia, a tenere banco per tutto il giorno nei corridoi del palazzo Justus Lipsius è stato il siparietto fatto di scambi di sguardi e sorrisi ironici tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy che avevano come protagonista (o, meglio, bersaglio) proprio il Cavaliere.
Davanti ai giornalisti il capo del governo evita di tradire la forte irritazione per una serie di giudizi considerati fuori luogo ed inappropriati ma, nel rispondere a chi gli chiede un commento, punta il dito solo sul presidente francese bollato come "adontato" per l'affaire Lorenzo Bini Smaghi. Contro il banchiere italiano e la sua ostinazione nel non dare le dimissioni dal direttivo della Banca Centrale Europea (a favore dell'ingresso di un candidato francese), il premier non nasconde la stizza impuntandogli di essere "il casus belli nella degenerazione dei rapporti" con Parigi.
"Sarkozy se l'è presa per Bini Smaghi ma che faccio, lo uccido?", ha detto Berlusconi ai giornalisti prima di lasciare Bruxelles "Sono convinto che Bini Smaghi capirà che non può essere il casus belli di una relazione che si sta deteriorando tra noi e la Francia e che quindi si dimetterà come d'accordo entro la fine dell'anno".

Il posto di Bini Smaghi è stato promesso da Roma a Parigi in cambio del sostegno francese alla nomina di Mario Draghi alla guida della Bce. Il banchiere toscano, il cui mandato scade nel maggio 2013, finora ha resistito alla richiesta di lasciare il suo posto a Francoforte in nome dell'indipendenza dei consiglieri Bce dai governi nazionali.
Bini Smaghi si aspettava di essere nominato governatore della Banca d'Italia ma dopo un lungo balletto di nomi, è stato nominato al posto di Draghi il vice direttore generale di via Nazionale Visco.

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