Un'altra giornata difficile per i listini del Vecchio Continente conclude una settimana di passione. A spingere verso il basso Piazza Affari sono stati soprattutto i titoli bancari e l'universo Fiat
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Piazza Affari ha chiuso in deciso ribasso, dopo aver vanificato sul finale il tentativo di recupero partito con l'avvio della contrattazioni a Wall Street. Gli indici del mercato azionario Usa, dopo aver aperto in calo, sono riusciti a passare in territorio positivo, per poi annullare nuovamente i guadagni. L'indice italiano ha replicato questo movimento, partendo da una situazione più negativa. La piazza milanese è stato zavorrata dalle principali banche italiane, dalla galassia Fiat e dai titoli dell'energia. Alcuni titoli, quelli che da inizio anno sono stati fortemente penalizzati, hanno però visto prevalere gli acquisti. L'indice FTSE Mib, dopo il -6,15% di ieri, ha chiuso in calo del 2,46%. L'Allshare ha perso il 3,12%. Volumi per circa 2,5 miliardi.
Questo l'andamento dei principali titoli. Unicredit ha chiuso con un calo del 5,81%, Intesa a -5,35%. Pesante anche Ubi (-4,29%). Balzo controtendenza invece per Bpm (+3,20%), tiene Mediobanca. Bene gli altri finanziari con Fonsai +2,57% e Generali +0,77%. Sempre nel mirino Fiat (-4,30%) sulle previsioni pessimistiche circa il settore dell'auto anche nei mercati emergenti e report negativi di Goldman Sachs. Fiat Industrial fa peggio a -6,40%, di riflesso Pirelli cede il 2,61%; Exor a -3,72%. In luce Finmeccanica (+2,79%). Giornata no per Telecom, a -3,37%. Nell'energia spicca il +1,49% di Terna, si difende Enel Green Power (-0,20%) che vince una gara nell'eolico in Brasile. Giù Eni (-2,50%), Enel (-2,16%) e Saipem (-2,60%). Nel lusso tiene Bulgari, male Tod's (-6,36%) e Geox (-3,84%), profondo ripiegamento anche per Ferragamo (-5,88%) che scende sotto la soglia dei 10 euro del collocamento
Male anche le altre borse europee che chiudono in calo la seduta e archiviano una settimana in profondo rosso. Affossati dai timori di ricaduta in recessione dell'economia mondiale e dalla crisi del debito, fattori che hanno pesato soprattutto sul settore finanziario, i listini del vecchio continente sono scivolati anche oggi. L'indice delle banche ha terminato in ribasso dell'1,66%, dopo aver toccato i minimi degli ultimi due anni. Le vendite si sono concentrate sugli istituti britannici e tedeschi, non protetti dal divieto di vendite allo scoperto. L'indice FTSEurofirst 300 ha chiuso in calo dell'1,51%, a 911,26 punti; ad agosto l'indice ha lasciato sinora sul terreno il 16%. Per quanto riguarda i singoli listini, Londra ha ceduto l'1,01%, Francoforte il 2,19%, Parigi l'1,92%, Madrid il 2,11% e Lisbona lo 0,3%.
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