Nonostante il compromesso raggiunto negli Usa per evitare il rischio di default, vanno male le borse europee. A Milano il Ftse Mib cede il 3,87%, mentre l'All Share perde il 3,63%. Nuovo record per lo spread tra Btp e Bund tedeschi, a 355 punti
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Gli Stati Uniti hanno scongiurato il rischio default, allontanando la spada di Damocle che pendeva sull'economia mondiale, ma il compromesso raggiunto non è bastato a far risollevare i mercati europei. Dopo un'apertura al rialzo, hanno iniziato a rallentare a metà seduta. Poi hanno ripiegato e sono andati in rosso: Milano la piazza peggiore assieme a Madrid, ha chiuso in forte calo, sui minimi dal 2009. Il Ftse Mib cede il 3,87% a 17.720 punti, mentre l'All Share perde il 3,63%. In forte affanno i bancari. Anche Wall Street, inizialmente ottimista, è andata giù trascinata dall'andamento delle piazze del Vecchio Continente.
La capitalizzazione di piazza Affari torna così al di sotto dei 400 miliardi di euro, a 396 miliardi contro i 411 miliardi di venerdì scorso: bruciati nella seduta del 1 agosto 14,92 miliardi. Per il mercato milanese è la seconda peggiore chiusura del 2011, un soffio al di sopra del calo del 3,96% registrato dal Ftse Mib lunedì 11 luglio. L'indice che racchiude i quaranta maggiori titoli quotati alla Borsa italiana sprofonda così sempre più giù e, con i 17.720 punti segnati alla chiusura del 1 agosto, si riporta indietro fino ai livelli della prima settimana di aprile 2009.
Nuovo massimo inoltre dall'introduzione dell'euro del differenziale di rendimento tra decennale italiano e Bund tedesco che in chiusura di seduta ha toccato i 355 punti base, superando la soglia di 353 punti base dello scorso 12 luglio. Il rendimento del decennale italiano supera nuovamente la soglia del 6%, riportandosi così vicino ai massimi dal 1997.
In difficoltà anche tutti i listini del Vecchio continente. L'indice Dax di Francoforte ha perso il 2,86%, il Cac di Parigi il 2,27%, l'Ftse di Londra lo 0,7% e l'Ibex di Madrid il 3,24%.
A inizio giornata i mercati sembravano tirare il fiato e facevano ben sperare in una ripresa. Ma dopo poco, la virata in negativo. Eppure c'era molta attesa attorno all'annuncio del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sul raggiungimento dell'accordo a poche ore dalla fatidica scadenza del 2 agosto. "I leader di entrambi i partiti, in entrambe le Camere – ha detto Obama - hanno raggiunto un accordo che ridurrà il deficit e eviterà il default che avrebbe avuto un effetto devastante sulla nostra economia". Obama non ha negato che l'intesa raggiunta non è quella che "avrebbe preferito" ma ha sottolineato come porrà "fine alla crisi che Washington ha imposto all'America" ed eviterà che ciò si ripeta "nei prossimi 6 o 12 mesi".
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Nuovo massimo inoltre dall'introduzione dell'euro del differenziale di rendimento tra decennale italiano e Bund tedesco che in chiusura di seduta ha toccato i 355 punti base, superando la soglia di 353 punti base dello scorso 12 luglio. Il rendimento del decennale italiano supera nuovamente la soglia del 6%, riportandosi così vicino ai massimi dal 1997.
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A inizio giornata i mercati sembravano tirare il fiato e facevano ben sperare in una ripresa. Ma dopo poco, la virata in negativo. Eppure c'era molta attesa attorno all'annuncio del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, sul raggiungimento dell'accordo a poche ore dalla fatidica scadenza del 2 agosto. "I leader di entrambi i partiti, in entrambe le Camere – ha detto Obama - hanno raggiunto un accordo che ridurrà il deficit e eviterà il default che avrebbe avuto un effetto devastante sulla nostra economia". Obama non ha negato che l'intesa raggiunta non è quella che "avrebbe preferito" ma ha sottolineato come porrà "fine alla crisi che Washington ha imposto all'America" ed eviterà che ciò si ripeta "nei prossimi 6 o 12 mesi".