L'amministratore delegato dell'azienda elettrica a SkyTG24 sostiene che "abbiamo comunque il progetto di andare avanti sul nucleare in altri Paesi come Slovacchia, Spagna e Francia". GUARDA L'INTERVISTA INTEGRALE
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"La partita italiana sull’atomo non è chiusa per sempre. Continuiamo a essere fortemente dipendenti dal nucleare, importando il 14% dell’energia da Paesi come la Francia, la Svizzera, la Slovenia che continuano ad avere impianti nucleari che ci forniscono energia, specialmente durante la notte”. A dirlo nel corso dell'intervista a Sky Tg24 Economia l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti. “Noi di Enel abbiamo comunque il progetto di andare avanti sul nucleare in altri Paesi come Slovacchia, Spagna e la stessa Francia, dove collaboriamo con Edf a una nuova costruzione. Inoltre – ha spiegato Conti intervistato da Sarah Varetto - continueremo a studiare come è giusto che sia nel campo della ricerca le evoluzioni tecnologiche che potranno essere applicate in questi Paesi, ma anche in un futuro non troppo lontano nel nostro Paese".
Sui problemi che possono derivare dalla crisi nordafricana, Conti spiega che "nel breve periodo possiamo fare a meno della Libia, nel lungo periodo probabilmente non riusciremo a farne a meno, perché gli incrementi di consumo dovranno essere forniti da altri impianti che oggi non abbiamo”. “Per questa ragione abbiamo bisogno di fare impianti a Porto Empedocle, rigassificatori o nuove tubazioni che portino gas da altri Paesi. Purtroppo per noi il gas viene prevalentemente dai paesi del nord Africa che passano attraverso una fase di instabilità politica, in evoluzione verso un sistema democratico come apparentemente sembra avviato, però – ha concluso Conti - nello stesso tempo esposti come possiamo esserlo a chiusure di impianti, a fermi di tubazioni. Abbiamo bisogno di diversificare le fonti”.
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