La principale società di rating internazionale conferma la valutazione del nostro Paese ma avverte: possibile un taglio nel caso in cui non si rispettino gli impegni su riforme e debito pubblico
Dopo l'outlook negativo assegnato al rating italiano da Standard & Poor's, il merito creditizio del nostro Paese finisce sotto la lente di Moody's, in vista di una possibile revisione al ribasso.
Con un comunicato diramato nella tarda serata del 18 giugno, la principale agenzia di rating del mondo ha confermato l'attuale valutazione ad Aa2, ma ha avvisato di un possibile taglio in futuro nel caso in cui l'Italia non riesca a far fronte ai principali profili di rischio citati dagli analisti di Moody's: in particolare le sfide sul fronte della crescita, dovute a debolezze strutturali ed una probabile crescita dei tassi di interesse nel prossimo futuro; i rischi collegati all'attuazione dei piani di consolidamento dei conti pubblici che sono richiesti per ridurre l'indebitamento e mantenerlo a livelli sostenibili; e quelli collegati al cambiamento delle condizioni di finanziamento per i Paesi europei con alti livelli di debito.
Meno di un mese fa, il 20 maggio scorso, la seconda agenzia internazionale, Standard & Poor's, aveva tagliato da stabile a negativo l'outlook sul debito dell'Italia, citando le attuali deboli prospettive di crescita e l'incerto impegno politico per attuare riforme che stimolino la produttività.
E di sviluppo torna a parlare anche Moody's, sottolineando che la "revisione del rating si concentrerà soprattutto sulle prospettive di crescita per l'economia italiana nei prossimi anni, ed in particolare sulla rimozione di importanti e strutturali colli di bottiglia che possono frenare la ripresa economica nel medio termine".
Sotto il faro dell'agenzia di rating finirà anche "l'abilità del governo nel raggiungere ambiziosi obiettivi di consolidamento dei conti pubblici", anche alla luce del possibile aumento dei tassi di interesse.
Nel caso dovesse arrivare un taglio, sarebbe il primo per l'Italia da parte di Moody's da oltre quindici anni, visto che le ultime due azioni (nel 1996 e nel 2002) avevano portato ad un aumento del rating. Ora l'attenzione del mercato si sposta a lunedì 17 giugno, per valutare la possibile reazione delle borse, che avevano registrato freddamente il taglio dell'outlook da parte di S&P.
Occhi puntati lunedì prossimo soprattutto sulle aste dei titoli di Stato, con quelle di Bot e Ctz, a cui faranno seguito martedì quelle di Btp e Cct. In giorni in cui i rendimenti, e di conseguenza gli spread, dei titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona sono già' sotto pressione a causa del traballante debito greco, l'annuncio di Moody's potrebbe provocare ulteriori tensioni sui titoli di Stato, quelli italiani in prima battuta.
Con un comunicato diramato nella tarda serata del 18 giugno, la principale agenzia di rating del mondo ha confermato l'attuale valutazione ad Aa2, ma ha avvisato di un possibile taglio in futuro nel caso in cui l'Italia non riesca a far fronte ai principali profili di rischio citati dagli analisti di Moody's: in particolare le sfide sul fronte della crescita, dovute a debolezze strutturali ed una probabile crescita dei tassi di interesse nel prossimo futuro; i rischi collegati all'attuazione dei piani di consolidamento dei conti pubblici che sono richiesti per ridurre l'indebitamento e mantenerlo a livelli sostenibili; e quelli collegati al cambiamento delle condizioni di finanziamento per i Paesi europei con alti livelli di debito.
Meno di un mese fa, il 20 maggio scorso, la seconda agenzia internazionale, Standard & Poor's, aveva tagliato da stabile a negativo l'outlook sul debito dell'Italia, citando le attuali deboli prospettive di crescita e l'incerto impegno politico per attuare riforme che stimolino la produttività.
E di sviluppo torna a parlare anche Moody's, sottolineando che la "revisione del rating si concentrerà soprattutto sulle prospettive di crescita per l'economia italiana nei prossimi anni, ed in particolare sulla rimozione di importanti e strutturali colli di bottiglia che possono frenare la ripresa economica nel medio termine".
Sotto il faro dell'agenzia di rating finirà anche "l'abilità del governo nel raggiungere ambiziosi obiettivi di consolidamento dei conti pubblici", anche alla luce del possibile aumento dei tassi di interesse.
Nel caso dovesse arrivare un taglio, sarebbe il primo per l'Italia da parte di Moody's da oltre quindici anni, visto che le ultime due azioni (nel 1996 e nel 2002) avevano portato ad un aumento del rating. Ora l'attenzione del mercato si sposta a lunedì 17 giugno, per valutare la possibile reazione delle borse, che avevano registrato freddamente il taglio dell'outlook da parte di S&P.
Occhi puntati lunedì prossimo soprattutto sulle aste dei titoli di Stato, con quelle di Bot e Ctz, a cui faranno seguito martedì quelle di Btp e Cct. In giorni in cui i rendimenti, e di conseguenza gli spread, dei titoli di Stato dei Paesi dell'Eurozona sono già' sotto pressione a causa del traballante debito greco, l'annuncio di Moody's potrebbe provocare ulteriori tensioni sui titoli di Stato, quelli italiani in prima battuta.