In oltre tre anni di controlli con foto aeree l'Agenzia del territorio ha scoperto i fabbricati mai accatastati e su cui venivano evase le tasse. La prima tranche di regolarizzazioni ha permesso di recuperare oltre 415 milioni
Sono oltre 2 milioni (precisamente 2.228.143) gli immobili mai dichiarati scoperti dall’Agenzia del territorio, l’ex Catasto, grazie ai controlli fatti tra il gennaio 2008 e il 30 aprile 2011. I dati definitivi sono stati resi noti il primo giugno 2011. I fabbricati non accatastati sono stati scovati dai tecnici dell’agenzia attraverso un avanzato sistema di fotoidentificazione aerea. Le foto della situazione attuale cioè, scattate in alta risoluzione, sono state convertite in ortofoto, una sorta di foto-mappa, e poi sovrapposte alla cartografia catastale. In questo modo sono emersi gli “immobili fantasma”.
L’attività di verifica, svolta su tutto il territorio nazionale escluse le province autonome di Trento e Bolzano, ha lo scopo di regolarizzare gli immobili sfuggiti al Catasto e quindi di contrastare l’evasione fiscale su abitazioni e costruzioni non censite. Su 1.065.484 “particelle” catastali i tecnici hanno già completato gli accertamenti e identificato 560.837 unità immobiliari urbane, che sono state messe in regola recuperando rendite per oltre 415 milioni e 500 mila euro. Per le rimanenti particelle, 1.162.659, verrà stabilita una rendita presunta. L’Agenzia del territorio ha anche suddiviso le “case fantasma” per provincia. Le più numerose si trovano a Salerno (105.228), Roma (68.764), Palermo (62.868), Cosenza (61.672), Napoli (59.859), Avellino (55.161), Lecce (54.361), Catania (50.740), Bari (46.610).