Crisi del debito in Eurozona: per l'FMI rischio contagio
EconomiaSi rafforza la ripresa, ma restano rischi "tangibili" per Irlanda e Portogallo, oltre che per la Grecia. L'Italia crescerà meno della media, ma il ministro Sacconi afferma: "Noi siamo al riparo"
Si rafforza la ripresa europea. Ma, dopo la crisi del debito che ha colpito la periferia di Eurolandia, in Irlanda, Grecia e Portogallo, restano rischi "tangibili" di contagio in altri Paesi. La crisi di bilancio potrebbe estendersi alla Spagna e, in prospettiva, all’Italia e al Belgio. È quanto ha affermato il Fondo monetario internazionale nel rapporto regionale dedicato all'Europa. "La ripresa dell'Europa dovrebbe rafforzarsi", si legge nel testo. Si prevede un incremento del Pil del 2,4% nel 2011 e del 2,6% nel 2012, dopo il 2,4% dello scorso anno.
Ma, ha sottolineato il Fondo, "il rischio principale per l'Europa viene dalle tensioni nella periferia della zona euro". Per ora "forti risposte politiche sono riuscite con successo a contenere i problemi sul debito sovrano e sul settore finanziario della periferia dell'eurozona. Ma il contagio nel centro della zona euro e poi nei paesi dell'Est rimane un tangibile rischio". Ecco perché "il consolidamento di bilancio e un rafforzamento dei bilanci delle banche sono cruciali per disinnescare questi rischi". E la sostenibilità del debito pubblico "è vitale per una soluzione che duri nel tempo contro le tensioni finanziarie della zona euro".
La situazione in Italia - Per l'Italia la stima di crescita resta fissata all'1,1% quest'anno e all'1,3% il prossimo. L'inflazione si attesterà invece rispettivamente al 2% e al 2,1% nei due anni. Il Fondo monetario intravede nel nostro Paese una discreta ripresa dei consumi, ma non altrettanto degli investimenti, ancora deboli. Sul fronte dei conti pubblici, il rapporto deficit/Pil viene fissato dall'Fmi al 4,3% nel 2011 e al 3,5% nel 2012. Meglio dunque della media di Eurolandia (4,4% nel 2011 e 3,6% nel 2012).
Secondo Domenico Siniscalco, presidente di Assogestioni ed ex ministro dell’Economia, l'Italia è un Paese di grandi risparmiatori e ciò, combinato con un basso livello di indebitamento, "ha consentito di mantenere a distanza di sicurezza gli spettri del default sul debito sovrano". Mentre per Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, "siamo al riparo dal contagio" della crisi del debito sovrano, "perché abbiamo una robusta disciplina di bilancio insieme con una grande ricchezza nazionale". "Se malauguratamente ci fosse instabilità politica - ha concluso - saremmo un Paese a rischio. Per fortuna la stabilità c'é".
In Grecia debito sostenibile - Il Fondo monetario internazionale si è detto pronto a valutare un altro programma di aiuti per la Grecia, se sarà richiesto, ma per ora il debito di Atena viene considerato sostenibile. Lo ha spiegato Antonio Borges, responsabile per l'Europa del Fondo, che ha escluso quindi una ristrutturazione a breve.
Ma, ha sottolineato il Fondo, "il rischio principale per l'Europa viene dalle tensioni nella periferia della zona euro". Per ora "forti risposte politiche sono riuscite con successo a contenere i problemi sul debito sovrano e sul settore finanziario della periferia dell'eurozona. Ma il contagio nel centro della zona euro e poi nei paesi dell'Est rimane un tangibile rischio". Ecco perché "il consolidamento di bilancio e un rafforzamento dei bilanci delle banche sono cruciali per disinnescare questi rischi". E la sostenibilità del debito pubblico "è vitale per una soluzione che duri nel tempo contro le tensioni finanziarie della zona euro".
La situazione in Italia - Per l'Italia la stima di crescita resta fissata all'1,1% quest'anno e all'1,3% il prossimo. L'inflazione si attesterà invece rispettivamente al 2% e al 2,1% nei due anni. Il Fondo monetario intravede nel nostro Paese una discreta ripresa dei consumi, ma non altrettanto degli investimenti, ancora deboli. Sul fronte dei conti pubblici, il rapporto deficit/Pil viene fissato dall'Fmi al 4,3% nel 2011 e al 3,5% nel 2012. Meglio dunque della media di Eurolandia (4,4% nel 2011 e 3,6% nel 2012).
Secondo Domenico Siniscalco, presidente di Assogestioni ed ex ministro dell’Economia, l'Italia è un Paese di grandi risparmiatori e ciò, combinato con un basso livello di indebitamento, "ha consentito di mantenere a distanza di sicurezza gli spettri del default sul debito sovrano". Mentre per Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro, "siamo al riparo dal contagio" della crisi del debito sovrano, "perché abbiamo una robusta disciplina di bilancio insieme con una grande ricchezza nazionale". "Se malauguratamente ci fosse instabilità politica - ha concluso - saremmo un Paese a rischio. Per fortuna la stabilità c'é".
In Grecia debito sostenibile - Il Fondo monetario internazionale si è detto pronto a valutare un altro programma di aiuti per la Grecia, se sarà richiesto, ma per ora il debito di Atena viene considerato sostenibile. Lo ha spiegato Antonio Borges, responsabile per l'Europa del Fondo, che ha escluso quindi una ristrutturazione a breve.