Marchionne: "Lasciati soli su Mirafiori e Pomigliano". VIDEO

Economia
Sergio Marchionne
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L'amministratore delegato della Fiat si dice d'accordo con Emma Marcegaglia. E sull'avanzata in Chrysler dice a SkyTG24: "Saliremo di un ulteriore 5%. Potremmo chiudere l'accordo già domani"

Ha usato le stesse parole di Emma Marcegaglia, Sergio Marchionne, rispondendo a una domanda di un giornalista che chiedeva un commento sulle dichiarazioni della presidente di Confindustria. "Le difficoltà che stiamo incontrando alla Fiat riflettono una mancanza di coesione. La battaglia per Pomigliano e Mirafiori parla chiaro: ci hanno lasciati soli",  ha detto  l'amministratore delegato della Fiat, mentre era a Vercelli per la presentazione della nuova Jeep. Chiarendo subito dopo: "Il governo ha fatto quello che poteva. Il ministro Sacconi ha fatto il massimo in quelle condizioni, ha cercato di inquadrare il discorso nel modo giusto. Quindi in questo senso non siamo stati soli".

"C'é stata una parte del sindacato - ha spiegato - che ovviamente ci ha appoggiato. Bonanni, Angeletti e altri hanno capito l'importanza della nostra mossa e ci sono stati vicini. È il sistema che continua a costringere la Fiat a difendersi per il suo piano di investimenti nel Paese. Lo trovo assolutamente ridicolo e strano, non mi è mai successo niente del genere nella vita. In questo senso siamo soli, spero che non succeda con altri investitori stranieri che vengono in Italia, cerchiamo piuttosto di incoraggiarli anziché maltrattarli".

E su Luca Cordero di Montezemolo ha dichiarato: "Ha fatto un lavoro incredibile come gestore della Ferrari, è un miracolo". "Mi riferisco - ha aggiunto - al tipo di vetture prodotte, alle liste d'attesa e ai tedeschi che lanciano modelli di lusso ma non ce la fanno ad arrivare a quei livelli". Mentre parlando del nuovo presidente di Generali, Gabriele Galateri, Marchionne ha spiegato: "E' una bravissima persona, un amico e un buon torinese".

Marchionne ha poi annunciato l'avanzata nel capitale di Chrysler. "Pochi giorni" per acquistare un’ulteriore quota del 5% nel capitale della casa automobilistica di Detroit e per raggiungere l’accordo per l’investimento nella Bertone, l’ex carrozzeria torinese acquisita dalla Fiat dall’amministrazione straordinaria e ora Officine Automobilistiche Grugliasco. Altrimenti salterà tutto.

"Mancano solo i dettagli, ma non dipende da noi. L'accordo potremmo chiuderlo già domani", ha spiegato Marchionne, riferendosi alla imminente acquisto di un'ulteriore quota nel capitale della casa automobilistica di Detroit. Posticipando al terzo trimestre del 2011 l’altro step: raggiungere quota 35% nel capitale di Chrysler.

E sulla trattativa in atto con la Fiom sul futuro dello stabilimento della ex Bertone, Marchionne ha ribadito di voler chiudere in fretta l'accordo. Il progetto Fiat prevede di costruire nella fabbrica di Grugliasco una nuova vettura con il marchio Maserati, con un investimento previsto di 500 milioni. Estendendo però alla ex Bertone le condizioni definite negli accordi per gli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori. "I piani alternativi se non riusciremo a fare l'investimento alla Bertone ci sono, sia in Italia sia altrove. Ma preferirei fare la Maserati in Italia, sono ottimista sul fatto che la vettura si possa fare nel nostro Paese". Quanto alla Fiom, l’amministratore delegato della Fiat si è limitato a dire: "Lascio giudicare ai dipendenti della Bertone, sarebbe un vero peccato per loro non fare l'investimento lì, ma ognuno è libero di fare le sue scelte".

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