Auto, l'allarme nucleare blocca la "fabbrica dei colori"

Economia

A pochi chilometri dalla centrale di Fukushima c'è l'impianto che fornisce l'additivo per l'effetto metallizzato. Le conseguenze? La Ford invita i concessionari a limitare gli ordini per i Suv neri. Perdite anche per le altre aziende del settore

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C'è l'emergenza nucleare che tiene il mondo con il fiato sospeso. E c'è il bilancio delle vittime, non ancora definitivo. Ma a quasi venti giorni dal terremoto e dallo tsunami che hanno devastato il Giappone si fanno sentire anche le conseguenze economiche causate dal disastro naturale. Almeno per quanto riguarda il mercato automobilistico.

Molte aziende hanno infatti chiesto alle concessionarie di limitare gli ordini di macchine di alcuni colori. Tutto perché è crollata la fornitura di un famoso additivo per vernici. Si tratta di un ossido di alluminio che va aggiunto al pigmento per dare lucentezza alle vernici e creare l'effetto metallizzato. L'unico impianto al mondo che lo produce si trova proprio a 45 chilometri dalla centrale nucleare di Fukushima.

Ad esempio negli Usa la Ford ha diminuito gli ordini dei nuovi pick-up e Suv di colore nero. Anche la Chrysler ha avuto problemi simili ma non ha specificato su quale colore si trovi in difficoltà. Secondo il sito della Cnn che ha diffuso la notizia la situazione si tradurrà in un aumento dei prezzi delle auto.

Ma la crisi non è soltanto una questione di colore. Le principali aziende del settore, a causa della chiusura delle linee di assemblaggio, rischiano di perdere 600 mila vetture entro la fine di marzo. Toyota, il maggiore produttore al mondo, ha perso 140 mila vetture, mentre Honda non ha potuto fabbricare 46.600 auto e 5.000 motociclette; Mazda ha ridotto la produzione di 31 mila auto mentre Mitsubishi registra 15 mila unità in meno.

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