Ancora polemica sul 17 marzo. Marcegaglia: "Meglio lavorare"

Economia
Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia
MARCEGAGLIA, RISPETTARE NAPOLITANO E' RISPETTARE ITALIA

La presidente di Confindustria dopo la decisione del governo di indire un giorno di festa nazionale in occasione dei 150 dell'Unità d'Italia: “Ok alle celebrazioni, ma senza perdere preziose ore di lavoro”. La Cgil: “Non è un dramma”

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Il 17 marzo va celebrata la ricorrenza della proclamazione dell'Unità d'Italia ma senza perdita di ore di lavoro.  E' la posizione del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che "rispetta e condivide la decisione del Governo di celebrare la ricorrenza della proclamazione dell'Unità d'Italia" ma chiede che "la giornata del 17 marzo venga celebrata senza che ciò comporti la perdita di preziose ore di lavoro o un aggravio di costi per le imprese". Altrimenti, si "darebbe un segnale fortemente dissonante rispetto alle azioni che, faticosamente, le parti sociali stanno mettendo in atto per recuperare ogni possibile margine di produttività, per poter fare nuovi investimenti e salvare posti di lavoro in Italia".

"Confindustria - scrive la Marcegaglia - rispetta e condivide la decisione del Governo di celebrare, il prossimo 17 marzo, la ricorrenza della proclamazione dell'Unità d'Italia. Si tratta di una data importante che va vissuta con autentica partecipazione, come momento di orgoglio e di unità nazionale. Chiediamo al tempo stesso che si tenga conto delle esigenze di un'economia che sta facendo e sempre più deve fare ogni possibile sforzo per recuperare competitività”.

"Una nuova festività, per di più collocata in una giornata, il giovedì, che si presta ad essere utilizzata per un "ponte lungo" sino al fine settimana, comporta - a detta della Marcegaglia - perdite elevate in termini di minore produzione e maggiori costi per le imprese. Darebbe un segnale fortemente dissonante rispetto alle azioni che, faticosamente, le parti sociali stanno mettendo in atto per recuperare ogni possibile margine di produttività, per poter fare nuovi investimenti e salvare posti di lavoro in Italia. Chiediamo dunque che la giornata del 17 marzo venga celebrata come una ricorrenza importante, ma senza che ciò comporti la perdita di preziose ore di lavoro o un aggravio di costi per le imprese. Per contribuire a dare alla ricorrenza l'importanza e la solennità che merita, le imprese si impegnano a fare la loro parte a fianco delle istituzioni pubbliche, organizzando momenti di ricordo e di aggregazione attorno alla bandiera nazionale nei luoghi di lavoro".

La Cgil: "Non è un dramma" - "Con tutte le ore di cassa integrazione fatte in questi due anni, e che si continuano a fare, poter festeggiare l'Unità d'Italia non è assolutamente un dramma".
Cosi' il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, replica alle parole del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Secondo il dirigente sindacale "l'Unità nazionale vale di più di un giorno di festa e riconoscerlo ai lavoratori, pesantemente colpiti dalla crisi - conclude Scudiere - non è un dramma".

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