Secondo i dati Istat il tasso di disoccupazione italiano è all'8,6 per cento, quasi un punto e mezzo al di sotto della media europea. Crescono, invece, i non occupati nella fascia 15-24 anni
Il tasso di disoccupazione a dicembre è rimasto invariato rispetto al mese precedente all'8,6%, ma quello della disoccupazione giovanile è salito al 29% (+0,1% rispetto a novembre e +2,4% su dicembre del 2009), record dal 2004, anno di inizio delle serie storiche. Lo segnala l'Istat in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie.
Anche nella zona Euro, secondo Eurostat, il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 10% e nell'Unione a 27 paesi, al 9,6%.
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, guarda con ottimismo ai dati dell'Istituto. "Nella rilevazione mensile dell'Istat il mercato del lavoro si conferma stabile in un contesto europeo altrettanto stabile - afferma in una nota -. Si è fermata la caduta dell'occupazione tanto che rispetto al mese si registrano 11 mila disoccupati in meno. Il tasso di disoccupazione italiano è all'8,6%, quasi un punto e mezzo al di sotto della media europea". Sacconi spiega che "la crescita in tutto l'Occidente, anche per i caratteri di selettività che la contraddistingue, non è sempre accompagnata da nuova occupazione e spesso si traduce come in Italia in aumento delle ore lavorate da parte degli stessi occupati. Le incertezze che permangono sulla ripresa contraggono le nuove assunzioni e
inducono a consolidare anche attraverso gli ammortizzatori sociali i rapporti di lavoro in essere".
A proposito dell'occupazione giovanile, Sacconi sottolinea infine che "il Piano del Governo si rivolge soprattutto all'investimento nelle competenze e, in particolare, ai contratti di apprendistato che integrano apprendimento e esperienza lavorativa".
Di segno opposto i commenti di sindacati e consumatori. Per la Cgil sono necessarie "maggiori tutele a partire da stanziamenti adeguati per la cassa in deroga". "Serve - spiega il segretario confederale Fulvio Fammoni - una ripresa incentivata in quantità facendo ripartire i consumi e in qualita' con innovazione e ricerca; serve infine un piano
straordinario per l'occupazione e lo sviluppo".
Guglielmo Loy della Uil chiede invece che "si adottino vere e proprie terapie d'urto tese ad aumentare la partecipazione al mercato del lavoro in generale e di giovani e donne anche attraverso la rapida attuazione degli obiettivi contenuti nel Piano di azione per l'occupabilità dei giovani". Per Federconsumatori e Adusbef, invece, i dati Istat "confermano ancora una volta che la via d'uscita dalla crisi è ancora lontana".
Confesercenti ha infine presentato un dossier sulle tasse che pesano sui contribuenti: da quelle sui giardini a quella sull'ombra che copre il suolo pubblico. Marco Venturi, presidente della confederazione, chiede di ridurre la pressione fiscale dal 43,5% al 39,5% in quattro anni.
Anche nella zona Euro, secondo Eurostat, il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 10% e nell'Unione a 27 paesi, al 9,6%.
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, guarda con ottimismo ai dati dell'Istituto. "Nella rilevazione mensile dell'Istat il mercato del lavoro si conferma stabile in un contesto europeo altrettanto stabile - afferma in una nota -. Si è fermata la caduta dell'occupazione tanto che rispetto al mese si registrano 11 mila disoccupati in meno. Il tasso di disoccupazione italiano è all'8,6%, quasi un punto e mezzo al di sotto della media europea". Sacconi spiega che "la crescita in tutto l'Occidente, anche per i caratteri di selettività che la contraddistingue, non è sempre accompagnata da nuova occupazione e spesso si traduce come in Italia in aumento delle ore lavorate da parte degli stessi occupati. Le incertezze che permangono sulla ripresa contraggono le nuove assunzioni e
inducono a consolidare anche attraverso gli ammortizzatori sociali i rapporti di lavoro in essere".
A proposito dell'occupazione giovanile, Sacconi sottolinea infine che "il Piano del Governo si rivolge soprattutto all'investimento nelle competenze e, in particolare, ai contratti di apprendistato che integrano apprendimento e esperienza lavorativa".
Di segno opposto i commenti di sindacati e consumatori. Per la Cgil sono necessarie "maggiori tutele a partire da stanziamenti adeguati per la cassa in deroga". "Serve - spiega il segretario confederale Fulvio Fammoni - una ripresa incentivata in quantità facendo ripartire i consumi e in qualita' con innovazione e ricerca; serve infine un piano
straordinario per l'occupazione e lo sviluppo".
Guglielmo Loy della Uil chiede invece che "si adottino vere e proprie terapie d'urto tese ad aumentare la partecipazione al mercato del lavoro in generale e di giovani e donne anche attraverso la rapida attuazione degli obiettivi contenuti nel Piano di azione per l'occupabilità dei giovani". Per Federconsumatori e Adusbef, invece, i dati Istat "confermano ancora una volta che la via d'uscita dalla crisi è ancora lontana".
Confesercenti ha infine presentato un dossier sulle tasse che pesano sui contribuenti: da quelle sui giardini a quella sull'ombra che copre il suolo pubblico. Marco Venturi, presidente della confederazione, chiede di ridurre la pressione fiscale dal 43,5% al 39,5% in quattro anni.