Mamme lavoratrici si può, basta superare i primi 2 anni

Economia
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Secondo lo studio condotto da due economiste della Banca d'Italia un bimbo al di sotto dei 23 mesi riduce la probabilità di una donna di avere un'occupazione. Ma le difficoltà con il tempo svaniscono e gli effetti della maternità "diventano positivi"

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Avere figli non impedisce alla madri di continuare a lavorare: anche in Italia si possono fare bambini senza rischiare di dover abbandonare l'occupazione. Lo sostiene uno studio condotto da due economiste della Banca d'Italia, Concetta Rondinelli e Roberta Zizza.

Secondo le studiose, in un Paese dove meno di una donna su due ha un posto, essere mamma può anche fare da sprone. Ma c'è una sorta di "prova del fuoco" da superare: i primi due anni dopo la nascita che, secondo le analisi di Via Nazionale, riducono, anche se di poco, le possibilità di lavoro.

Dalla ricerca, che si basa sull'Indagine dei bilanci delle famiglie della Banca d'Italia (2008), risulta che "i figli hanno un impatto negativo, anche se non significativo, per le donne con bambini di età inferiore ai due anni". Mentre, "nel lungo periodo, a parità di condizioni, non sembra esservi in Italia un effetto negativo della maternità sull'offerta di lavoro femminile". Quindi molto dipende dall'età: un bimbo al di sotto dei 23 mesi riduce (anche se non significativamente) la probabilità di una donna di avere un'occupazione retribuita e le chance diminuiscono ancora all'aumentare del numero del loro numero.

Tuttavia, le difficoltà con il tempo svaniscono e gli effetti della maternità, "diventano positivi (staticamente azzerati)". Insomma, nel lungo periodo "la presenza di bambini sembra avere per le madri un leggero effetto di spinta verso il mercato del lavoro", dato che "vi sono fattori non osservabili, quali le preferenze, il talento, le ambizioni, che influenzano sia le decisioni riproduttive sia quelle di lavoro".

La ricerca comunque non nasconde che ci sono anche altri problemi. In particolare la maternità rimane un ostacolo per chi non solo vuole un'occupazione ma aspira anche a fare carriera: dall'analisi emergono infatti "indizi di un effetto negativo della maternità sulla qualità del lavoro posseduto (qualifica occupazionale, tipo di contratto, orario di lavoro)".

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