Secondo il quotidiano il destino del nostro Paese "è legato a quello della Spagna". Nell'editoriale anche un elogio a Tremonti: "Ha mantenuto il deficit entro limiti ragionevoli. Potrebbe essere il successore di Berlusconi"
I fondamentali dell'Italia sono buoni e i politici si lamentano giustamente "del fatto che i mercati ignorano i punti di forza italiani", ovvero "un debito privato basso, banche uscite virtualmente illese dalla crisi". Ma "la dura realtà è che il destino dell'Italia appare sempre più legato a quello della Spagna". Lo afferma il Financial Times, in un'editoriale dal titolo "La tempesta dell'Euro area fa rotta verso l'Italia".
"Se la Spagna, come la Grecia e l'Irlanda, dovesse richiedere un salvataggio d'emergenza - si legge -, la quota del conto che l'Italia si troverebbe a pagare metterebbe le finanze italiane sotto pressione. L'Italia, anche se senza colpe, si troverebbe essa stessa a rischio.
Per la salute dell'euro area, la difesa dell'Italia deve iniziare con la difesa della Spagna".
"La crisi del debito europea - continua l'editoriale - ha preso una brutta piega martedì", con i rendimenti dei titoli di stato decennali italiani vicini al 5%. "Con buone ragioni i politici a Roma si lamentano del fatto che i mercati ignorano i punti di forza dell'Italia: il debito pubblico è elevato ma è finanziato soprattutto dal mercato nazionale ed è stato abilmente tenuto sotto controllo per molti anni. Inoltre il debito privato è basso e le banche hanno superato la crisi virtualmente incolumi grazie a pratiche di credito caute. Giulio Tremonti, l'esperto ministro dell'Economia italiano, ha usato il pugno duro fin da quando è tornato nel suo ruolo nell'aprile 2008": Tremonti - aggiunge il Financial Times - ha fatto del mantenere il deficit in limiti ragionevoli la propria priorità. "E anche se questo è costato una severa recessione nel 2009, ora l'economia è tornata a crescere".
"Le politiche e la personalità di Tremonti - è il giudizio dell'editoriale - sono fattori vitali per la stabilità fra le tensioni politiche che culmineranno il 14 dicembre in due voti di fiducia che potrebbero far cadere il governo Berlusconi. Tremonti appare sicuro che manterrà il controllo dei conti italiani, sia nel suo attuale ruolo, sia, solo plausibilmente, come successore di Berlusconi".
"Se la Spagna, come la Grecia e l'Irlanda, dovesse richiedere un salvataggio d'emergenza - si legge -, la quota del conto che l'Italia si troverebbe a pagare metterebbe le finanze italiane sotto pressione. L'Italia, anche se senza colpe, si troverebbe essa stessa a rischio.
Per la salute dell'euro area, la difesa dell'Italia deve iniziare con la difesa della Spagna".
"La crisi del debito europea - continua l'editoriale - ha preso una brutta piega martedì", con i rendimenti dei titoli di stato decennali italiani vicini al 5%. "Con buone ragioni i politici a Roma si lamentano del fatto che i mercati ignorano i punti di forza dell'Italia: il debito pubblico è elevato ma è finanziato soprattutto dal mercato nazionale ed è stato abilmente tenuto sotto controllo per molti anni. Inoltre il debito privato è basso e le banche hanno superato la crisi virtualmente incolumi grazie a pratiche di credito caute. Giulio Tremonti, l'esperto ministro dell'Economia italiano, ha usato il pugno duro fin da quando è tornato nel suo ruolo nell'aprile 2008": Tremonti - aggiunge il Financial Times - ha fatto del mantenere il deficit in limiti ragionevoli la propria priorità. "E anche se questo è costato una severa recessione nel 2009, ora l'economia è tornata a crescere".
"Le politiche e la personalità di Tremonti - è il giudizio dell'editoriale - sono fattori vitali per la stabilità fra le tensioni politiche che culmineranno il 14 dicembre in due voti di fiducia che potrebbero far cadere il governo Berlusconi. Tremonti appare sicuro che manterrà il controllo dei conti italiani, sia nel suo attuale ruolo, sia, solo plausibilmente, come successore di Berlusconi".